“La premiata ditta degli scrivani anonimi sta cercando di entrare a gamba tesa nella campagna elettorale cesana. Troverà pane per i suoi denti e una raffica di denunce. Si tratta di personaggi di quarta serie che credono in questo modo di orientare il consenso e circoscrivere allo stesso tempo l’area del dissenso, intimorendo chi non si allinea alla narrazione dominante. Ci dispiace umanamente per questi tristi figuri dai nomi d’arte ridicoli, ma i fatti delle ultime settimane raccontano una storia diversa”. Uniti per Cesa non lascerà campo libero agli odiatori seriali. A quelli che utilizzano Facebook con i soliti profili falsi creati dai soliti noti. Gentaglia che non ha il coraggio di metterci la faccia perché la faccia l’ha persa instaurando un sistema di potere tentacolare a colpi di posti di lavoro, incarichi e prebende ai parenti, agli amici e agli amici degli amici. Per il movimento di opposizione, quella vera, non quella sulla carta e collusiva (per quanto ci riguarda salviamo soltanto Ginotto De Angelis), la “discesa in campo del dottor Giuseppe Fiorillo ha riacceso la scintilla della partecipazione attiva in cittadini che da tempo non frequentavano più Cesa”.

Giuseppe Fiorillo

E in effetti il candidato sindaco della “coalizione dei volenterosi” Cesa in Comune, fanno notare gli esponenti della minoranza libera, “sta fungendo da catalizzatore di energie positive”. Da qui il consiglio a chi non vuole mollare l’osso in nessun modo (chissà perché) a rassegnarsi e a prendere atto in modo civile che l’onda Fiorillo non sarà fermata con i vecchi e inaccettabili metodi. “A chi reagisce con fastidio e rabbia alla vista degli “assembramenti” pro Fiorillo, – si legge nel documento del gruppo – consigliamo di mettersi l’anima in pace: esiste anche chi non ha bisogno di forzare la mano per raccogliere consensi e attestati di stima. Uniti per Cesa sostiene Peppe Fiorillo anche per la sua caratura umana oltre che per la sua lunga esperienza politica e istituzionale. Un valore aggiunto che ha permesso a noi e alle altre componenti di Cesa in Comune di ritrovarsi attorno allo stesso tavolo, discutendo alla luce del sole di idee e valori”.

L’appello di Uniti per Cesa resterà inascoltato. Appena la squadra di Fiorillo ha preso piede è stato immediatamente alimentato ad arte il clima d’odio e di tensione. Com’è sempre avvenuto, purtroppo, c’è stato chi ha redarguito con modo inurbani per non dire intimidatori alcune persone per un semplice “mi piace” a un post di coloro i quali non fanno parte del cerchio tragico. Roba da dittatura 4.0. Cose che succedono solo a Cesa. Comportamenti che confermano la volontà di restare in sella ad ogni costo, anche calpestando la libertà personale. I carnefici, che in questi anni hanno indossato gli abiti puliti delle vittime, sono nudi di fronte al popolo. Sepolcri imbiancati belli fuori e bruttissimi dentro. La narrazione social è virtuale. La realtà racconta di atteggiamenti da brividi, volti a distruggere personalmente e politicamente quelli che vengono considerati nemici mortali e non, come dovrebbe avvenire in un paese civile, avversari che hanno messo in campo una proposta alternativa seria e credibile.

Enzo Guida

Uniti per Cesa denuncia pubblicamente il gravissimo episodio accaduto nei giorni scorsi nella scuola elementare comunale Rodari. Quello che ha visto, loro malgrado, protagonisti alcuni alunni con indosso magliette “Solo cose belle”, slogan della maggioranza, in occasione della recita di fine anno. “Alla questione del rispetto degli spazi, è strettamente connessa quella del rispetto dei ruoli. A tal proposito, ci permettiamo di ritornare sulla questione degli alunni delle scuole elementari con le magliette recanti simboli e parole di richiamo dell’amministrazione targata Guida, esplosa sui social. Lo diciamo subito a chiare lettere: sono episodi che non devono più verificarsi. Si deve mantenere la neutralità politica all’interno dell’ambiente scolastico. È fondamentale che la formazione degli studenti avvenga in un contesto libero dalle pressioni e dalle influenze di parte. Le interazioni con la politica devono avvenire con la massima cautela e nei casi in cui ciò è strettamente necessario, se si considera che anche la semplice presenza di figure politiche durante gli eventi scolastici può generare “favoritismi”. I dirigenti scolastici e il personale docente sono chiamati non solo a rispettare le normative esistenti (l’articolo 29, comma 6, della legge 25 marzo 1993, n. 81 e l’articolo 9, comma 1, della legge 22 febbraio 2000, n. 28) ma anche a promuovere concretamente l’etica dell’imparzialità ed il sostegno alla crescita degli studenti”.

Quanto accaduto nell’istituto pubblico è soltanto la punta di un iceberg di un processo degenerativo. Una commistione “contra legem” tra politica e istituzioni pubbliche. Da qui la decisione di Uniti per Cesa di rivolgersi alle autorità competenti per denunciare gravissime e inaccettabili irregolarità. “Nell’ambiente scolastico le opinioni politiche possono essere espresse, ma in modi che non facciano venire meno il rispetto della necessaria imparzialità. La tutela della neutralità scolastica attraverso il divieto di propaganda elettorale è un pilastro fondamentale della democrazia, anche a livello locale. La capacità critica e la libertà di scelta degli studenti, anche quelli più piccoli, – rimarcano i membri del movimento civico – possono prosperare solo in assenza di interferenze esterne. Quando si tratta della prima agenzia educativa del territorio, non si scherza. Saremo vigili e attenti, pronti a segnalare eventuali condotte anomale agli uffici competenti”.

Uniti per Cesa si batterà con forza per il rispetto di spazio e ruoli. In un paese normale e libero non sarebbe necessario. Sarebbe la norma. Sarebbe nella natura delle cose. Ma a Cesa le “cose belle” vogliono essere imposte. Perché sono belle solo per loro.

Mario De Michele

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