Il Consiglio dei ministri ha sciolto il Comune di Caserta su proposta del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, per condizionamenti della criminalità organizzata. La decisionestata formalizzata nel pomeriggio. Assieme a Caserta sono stati sciolti anche i Comuni di Aprilia, Badolato e Casabona.
Ora i Comuni verranno commissariati per i prossimi 18 mesi, facendo di fatto cadere le attuali giunte. Carlo Marino, sindaco di Caserta espressione del Partito democratico, era alla guida del Comune da 9 anni, a metà del suo secondo mandato: per l’amministrazione casertana si tratta de primo scioglimento per infiltrazioni della criminalità in tutta la sua storia. “Lo scioglimento dell’Amministrazione comunale – commenta il sindaco di Caserta Carlo Marino – deciso oggi dal Consiglio dei Ministri è un atto di natura politica nonché un atto amministrativo abnorme. Faremo immediatamente una richiesta di accesso agli atti e, successivamente, impugneremo la decisione dinnanzi al Tar del Lazio, ricordando che si tratta di una procedura di carattere amministrativo. È un atto contro la città e i cittadini casertani tutti, istituzionalmente non rispettoso, che avviene con una tempistica particolare, che una città capoluogo non merita”.
“Una macchia indelebile sulla città cagionata dalla peggiore amministrazione della storia casertana, emblema di inefficienza, incapacità ed arroganza”, è il commento del coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, Paolo Santonastaso. “I cittadini casertani sono le vere vittime del malgoverno di questi ultimi anni e di un triste epilogo che Caserta paga a caro prezzo. Una gestione fallimentare legata a logiche di potere e al malaffare”, hanno, invece, dichiarato i consiglieri del gruppo Lega Maurizio Del Rosso, Alessio Dello Stritto, Donato Aspromonte, Fabio Schiavo ed Elio Di Caprio.