Va ad Avellino la sfida che la Bancatercas voleva vincere dopo tre turni con altrettante sconfitte immeritate visto l’andamento dei match. Ma Teramo pur invertendo la tendenza delle ultime uscite, dopo aver giocato un primo tempo all’altezza, molla nella ripresa non ripetendo quanto di buono fatto vedere fino ad oggi. Avellino ha trovato

in Slay e Spinelli, oltre al solito Linton Johnson, le chiavi di lettura della partita. Quando Virtucci ha deciso di buttarli nella mischia, Avellino stava subendo il gioco di Teramo e rischiava di vederla fuggire: dal 17-11 per i padroni di casa – primo e ultimo stacco importante dei biancorossi – si fissa il punteggio sul 18-18 della prima sirena. Ed e’ lo stesso Slay a firmare il primo vantaggio degli irpini (22-23) e con Spinelli a lanciare il primo vero allungo al riposo lungo (33-35). La Bancatercas fino a questo momento regge ma evidenzia lacune sia in difesa che nelle conclusioni in attacco. In ombra Dee Brown, ha poco da Green, qualcosa in piu’ da Amoroso e delude chi si aspetta la reazione vista a Biella o a Treviso. In campo c’e’ un solo Brown che gioca, Brandon, ma con il volenteroso Cerella riesce a far poca cosa: Avellino spinge e vola, trova un Golemac ispirato e prima va sul +6 (35-41) poi, dopo aver rintuzzato il ritorno di Teramo sul 45 pari, infila tre triple con Green e Spinelli si issa sul +8 (48-56, al 32′). Da questo momento in poi Teramo riesce a segnare soltanto 9 punti in 8 minuti e la Sidigas riesce a gestire il campo con grande autorevolezza, pur sbagliando molto (29 le palle perse su entrambi i fronti) e con Johnson richiamato in panca da Vitucci a poco meno di 5 minuti dalla sirena.

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