In casa, davanti a un pubblico caloroso, e con un avversario più che abbordabile, gli azzurri del tennis riescono a complicarsi la vita non andando oltre il minimo sindacale: la prima giornata dello spareggio col Cile per un posto nel World Group 2013 di Coppa Davis in corso a Napoli si chiude con l’Italia avanti solo per 1-0.

A complicare i piani di capitan Barazzutti ci si mettono la pioggia, l’oscurità e la vena a intermittenza di Fabio Fognini che, opposto all’ostico ma non irresistibile Paul Capdeville (161 Atp) nel secondo singolare di giornata (nel primo Andreas Seppi aveva avuto facilmente ragione del modesto Hormazabal), rischia il baratro prima che l’interruzione per oscurità al quinto set gli proibisca di portare a termine la rimonta. Niente di compromesso: il successo finale non appare in discussione per gli azzurri, solo il percorso si è fatto più in salita del previsto. E tanto per rendere la sfida meno scontata non sono mancate le polemiche, in campo e fuori. Nel quinto set del match tra Capdeville e Fognini, con il cileno visibilmente provato, i sudamericani hanno messo in campo una serie di astuzie per prendere tempo e arrivare indenni alla sospensione. Time out medico, punti contestati sistematicamente, pause lunghe tra un punto e l’altro, per quella che nel calcio si chiama melina. E se lasciando il campo l’ira di Fognini verso il suo avversario è stata contenuta per evitare che i due arrivassero a contatto, in conferenza stampa la diversità d’opinione tra le due squadre su come si è arrivati alla sospensione è emersa nella parole dei due capitani. Per il cileno Prajoux il match andava sospeso prima che cominciasse il quinto set, mentre a capitan Barazzutti non sono piaciute le moine messe in campo da Capdeville “al quale – ha detto – è stato concesso pure troppo”. Meno male che in precedenza Seppi aveva fatto il suo dovere: l’idea che la sfida tra il numero 28 del mondo e il numero 289, il cileno Hormazabal, potesse essere ad armi pari è durata lo spazio di un set. Quello che è servito all’altoatesino per carburare e prendere le misure al volenteroso ma scolastico avversario. Chiuso il primo set 7-5, il bolzanino ha dilagato chiudendo facilmente le altre due partite per 6-1 6-2. Tutta da raccontare, invece, la gara di Fognini che ha ingaggiato la solita battaglia personale con se stesso prima, e con l’avversario poi, al quale ha regalato il primo set (6-2) in mezzora. Il ligure (54 del mondo) che si esalta nelle situazioni difficili, e ha degli incredibili cali di tensione quando sembra avere la partita in pugno, si è ripreso nel secondo set, che ha dominato chiudendo 6-2 ed è andato avanti di un break nel terzo set quando sul 4-3 e servizio ha compiuto due doppi falli nel suo turno di battuta prima di cedere al tie break 8 a 6. Capdeville a tratti è sembrato un tarantolato, al punto che Barazzutti dopo l’ennesimo recupero si è rivolto alla panchina per chiedere “ma che ha preso questo oggi?”, ma nel quarto set il cileno ha avuto un evidente crollo fisico mentre l’azzurro, che ha fatto buon uso della palla corta, ha avuto il merito di non mollare portando la partita al quinto con un perentorio 6-1. I primi due giochi del quinto set sono lunghissimi e il clima si fa incandescente. Cala il buio e si sospende sull’1-1, con Fognini che non sfrutta l’iniziale break di vantaggio, e si manda a quel paese con Capdeville. Alla fine Barazzutti è deluso per un risultato che immaginava diverso: “Fabio ha avuto troppi alti e bassi. Ma lui anche se è migliorato tanto è così, alterna cose buone a momenti di buio. Ora domani saranno importanti i primi games”. Dopo la prosecuzione del match di Fognini sarà la volta del doppio azzurro Bracciali-Bolelli che, comunque, finisca la gara di Fognini, a questo punto potrebbe essere decisivo.

 

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