E’ una rivoluzione. O forse no. Di certo il sintetico è una realtà, con la quale a partire da quest’anno bisognerà fare i conti anche in serie A.

Perchè dopo aver riscosso fortuna ed apprezzamenti in Europa, soprattutto nelle latitudini più fredde, il green dei campi di ultima generazione arriva anche da noi. E subito gli sprovveduti (?!) giornalisti si sono messi a fare domande. Ma la palla come rimbalza? Farà male? E’ un vantaggio? E’ uno svantaggio? In realtà nei campi sintetici (ma in quelli di ultimissima generazione sarebbe meglio parlare di misto naturale-sintetico) almeno in Italia ci si gioca da quasi un decennio. Società di scuole calcio, settori giovanili, leghe dilettantistiche hanno da tempo scoperto ed applicati questa tecnologia che in pochi anni ha fatto passi da giganti garantendo terreni sicuri, di grande impatto visivo e dalla perfetta tenuta in caso di pioggia e neve. Nessuna sorpresa quindi che tale innovazione sia passata inosservata tra tecnici e giocatori, che di fatto hanno già da tempo sperimentato i terreni sintetici. Gli unici che sembravano non essersi accorti di nulla sono stati i giornalisti che da giorni tempestano di domande gli addetti ai lavori sugli effetti che il sintetico avrà sui gesti tecnici e sulla spettacolarità delle partite. Tranquilli tutti. La differenza non c’è, perchè almeno da questo punto di vista la Federazione Italiana già anni addietro ha commissionat studi specifici sull’argomento, in ordine alle modificazioni fisiologiche, tecniche e dinamiche introdotte dal sintetico. I vantaggi? Per le società sono enormi, con spese di gestione del campo in erba eliminate, la possibilità di giocare sempre con qualsiasi condizione meteo, la possibilità di avere campi perfetti come tavoli di biliardo. Ed i tecnici ed i calciatori? Pochissime, anzi praticamente zero, le voci contrarie, anche perchè in impianti come quello di Cesena o Novara il manto è costituito da erba naturale innestata su fibra sintetica, con una differenza davvero minima rispetto al terreno naturale che i progressi fatti dalla tecnologia nella produzione dei palloni di nuova generazione e degli scarpini moderni indossati dai calciatori di oggi hanno di fatto reso inesistente. Insomma, il sintetico arriva anche in Italia e si tratta senza dubbio di una rivoluzione, ma solo in senso tecnologico, il calcio, state tranquilli, resterà quello cui da generazioni siamo abituati a vedere.

Fabio Carangio

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