E’ morto a Napoli il maestro Vittorio Guercia, uno dei padri fondatori della scherma italiana ed in particolare di quella campana. L’ ‘Ingegnere’, il ‘Maestro-signore’: così veniva chiamato nell’ambiente schrmistico. Ha dedicato tutta la vita a questo sport, e si è battuto fino a qualche tempo fa,

fin quando le forze glielo hanno consentito, per diffonderne i valori e gli ideali. La sua signorilità e la sua bonomia erano proverbiale. Guercia, per anni dirigente del Circolo Posillipo e della Federazione Scherma, nonché docente dell’Accademia Nazionale di Scherma, è stato un punto di riferimento per molte generazioni: tantissimi sono stati nel corso degli ultimi 50 anni gli atleti che, prima come allievi e poi come docenti, seguivano i suoi insegnamenti. I suoi schermidori hanno gareggiato e vinto dappertuto, ma la sua allieva migliore fu la figlia Donatella, componente della nazionale italiana e precocemente scomparsa in un incidente stradale, proprio mentre si recava ad una gara. Le orme della zia, in anni più recenti, le seguì la nipote, Donatella che dopo una ottima carriera giovanile nel fioretto, si è dedicata alla sciabola. Vittorio Guercia manifestava sempre, anche in età avanzata, la passione per la scherma e non era raro incontrarlo, soltanto pochi anni fa, mentre faceva lezione ai suoi allievi. E non solo nelle palestre convenzionali. Infatti, la nipote Donatella spesso veniva allenata nel salotto di casa.

 

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