MILANO. Prestigioso riconoscimento per Vito Di Santo, giovane laureato in Scienze Politiche, originario di Sant’Arpino. A Vito Di Santo è stato infatti consegnato il “Premio Marco Biagi”, nella Sala dell’Orologio di Palazzo Marino di Milano, alla presenza del Sindaco Giuliano Pisapia e dell’Assessore alle Politiche per il Lavoro Cristina Tajani. Il premio, giunto alla sua terza edizione, è riservato ai giovani studiosi italiani e stranieri che negli ultimi dodici mesi hanno realizzato pubblicazioni sui temi del diritto, economia, psicologia, sociologia e storia del lavoro. Il giovane “atellano” ha sviluppato una tesi sulla flexicurity, fenomeno che intende assicurare che i cittadini dell’Unione europea possano beneficiare di un livello elevato di sicurezza occupazionale, vale a dire poter trovare agevolmente un lavoro in ogni fase della loro vita attiva e di avere buone prospettive di sviluppo della carriera in un contesto economico in rapido cambiamento. Premiato anche Manfredi Alberti per la tesi di dottorato “La scoperta dei disoccupati. Alle origine dell’indagine statistica sulla disoccupazione nell’Italia liberale (1893 – 1915)” un lavoro condotto sulle origini del concetto di disoccupazione e sulle sue prime rilevazioni statistiche nell’Italia tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. “Le tesi di Manfredi Alberti e di Vito Di Santo, cui oggi abbiamo consegnato le borse di studio, sono contributi preziosi a un dibattito su temi che riguardano tutti. Temi – ha dichiarato il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia – che in un periodo di crisi e di profondi mutamenti sociali ed economici, come quello che stiamo attraversando, devono essere affrontati con spirito costruttivo, aperto al dialogo e al confronto, come Marco Biagi ci ha insegnato a fare. Il lavoro di questi giovani e brillanti studiosi dimostra che abbiamo tutte le capacità e le energie per affrontare con spirito nuovo le sfide che il Paese ha di fronte. Dimostra che abbiamo le competenze e le idee per rendere il nostro sistema più efficiente e più giusto al tempo stesso”.

 

 

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