L’America si trova per l’ennesima volta a fare i conti con la pazzia di un uomo che decide si sterminare i suoi affetti più cari e poi di togliersi la vita. La tragedia della follia in Florida, dove un comune cittadino ha ucciso la figlia e i suoi sei nipotini, di eta’ compresa tra i tre mesi e dieci anni, e poi si e’ sparato.
L’uomo, il cinquantunenne Donald Spirit, era un pregiudicato noto alla polizia per vari reati, tra cui alcuni relativi agli stupefacenti. Nel 2001 aveva ucciso il figlio Kyle, di otto anni, sparandogli alla testa in quello che era stato giudicato un incidente di caccia. In seguito era stato condannato a tre anni di prigione per detenzione illegale di armi da fuoco. Ieri pomeriggio, l’uomo ha chiamato la polizia alla sua abitazione e quando gli agenti sono arrivati ha rivolto l’arma verso se’ stesso e ha fatto fuoco, uccidendosi, secondo quanto ha riferito ai giornalisti lo sceriffo locale Robert Shultz, che non ha voluto rivelare che tipo di arma sia stata usata per la strage. Il nome delle sue vittime, ha detto lo sceriffo, non viene ancora reso noto poiche’ non tutti i loro parenti sono stati ancora avvisati. Bell e’ una cittadina di 35 mila abitanti nel centro-nord della Florida e ora e’ sotto shock, ha detto lo sceriffo Schultz. “Ci sono alcune cose nella vita che si possono spiegare, altre no”, ha affermato lo sceriffo, citato dall’Orlando Sentinel. “Qui siamo come una famiglia e continueremo ad esserlo e riusciremo a superare quanto e’ successo”. E apparentemente la famiglia era importante anche per Spirit. Prima del processo per l’uccisione del figlio Kyle, in un intervista allo stesso orlando Sentinel aveva affermato nel 2003 di avere problemi psicologici, di essere stato in una clinica per malattie mentali e di essere sotto farmaci. Ma “le medicine non funzionano. L’unica medicina che ho – aveva detto – e’ la mia famiglia”.