La Digos di Roma ha arrestato Gennaro De Tommaso, detto ‘Jenny a’ carogna’, per i fatti avvenuti all’interno e all’esterno dello stadio Olimpico di Roma in occasione della finale di Coppa Italia del 3 maggio scorso. La richiesta di arresto, con custodia cautelare agli arresti domiciliari, è della Procura di Roma. Insieme a Genny ‘a carogna sono stati arrestati altri 4 ultrà del Napoli, per loro è stato disposto l’obbligo di firma. Sono accusati a vario titolo di concorso in resistenza a pubblico ufficiale e violazione della normativa sulle competizioni sportive, in particolare “lancio di materiale pericoloso ed invasione di campo in occasione di manifestazioni sportive”. In particolare l’ordinanza fa riferimento a “condotte criminose” che hanno caratterizzato il pre-partita del 3 maggio della finale di Coppa Italia Fiorentina- Napoli, sia all’esterno dello stadio con alcuni episodi di resistenza nei confronti di agenti delle forze dell’ordine da parte di un gruppo di circa 100 ultras capeggiato da De Tommaso, che all’interno dello stadio. Nel pre-partita, oltre ai disordini a cui fa riferimento l’ordinanza ci furono episodi di violenza nei pressi di Tor Di Quinto che portarono al ferimento del tifoso del Napoli Ciro Esposito, che morì dopo settimane di agonia. Per la morte di Esposito è accusato l’ultrà giallorosso Daniele De Santis. Tra i tifosi sottoposti a obbligo di firma c’è anche Massimiliano Mantice, 44 anni, tra i leader della Curva B. E’ accusato di avere scavalcato la recinzione tra campo di gioco e settori dei tifosi durante la presunta trattativa allo Stadio Olimpico. Secondo gli investigatori non avrebbe fatto parte del gruppo dei 100 ultrà che rispondeva agli ordini di Genny ‘a Carogna e individuato a Piazza Mazzini. Mantice, hanno appurato le indagini, arrivò in un secondo momento a Tor di Quinto, subito dopo il ferimento di Ciro Esposito e fu uno di quelli che si avvicinò per soccorrerlo. Gli altri supporter azzurri sottoposti ad obbligo di firma sono: Mauro Alfieri, Salvatore Lopresti e Genny Filacchione. Le indagini che coinvolgono i 5 ultrà riguardano appunto il concentramento di circa 100 tifosi azzurri a piazza Mazzini, zona vicina a dove dovevano transitare i tifosi della Fiorentina, che travisati e armati di aste “avevano intenzione di aggredirli”. Durante il percorso verso lo stadio i supporter napoletani, sottolineano gli investigatori, “si sono resi responsabili di diversi episodi di resistenza a pubblico ufficiale anche attraverso il lancio verso gli agenti di fumogeni”. La visione successiva dei filmati effettuati dalla polizia Scientifica ha permesso di individuare singole condotte penalmente rilevanti, alcune delle quali, grazie al contributo della Digos di Napoli, sono state attribuite a Filacchione, Lopresti e Alfieri

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