Un presidio di aderenti a “Libera” provenienti da Ivrea, Formia e Itri è in corso all’esterno del tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), dove si sta svolgendo l’udienza del processo per la morte dell’imprenditore Domenico Noviello. Gli imputati sono il capo dell’ala stragista dei Casalesi Giuseppe Setola, ed altri sei esponenti della cosca : Metello di Bona, Massimo Napolano, Francesco Cirillo, il collaboratore Luigi Tartarone ed i due killer responsabili con Setola della strage degli africani a Castel Volturno, Giovanni Letizia e Alessandro Cirillo. Il Pm della DDA di Napoli Alessandro Milita aveva chiesto l’ergastolo per tutti, con l’unica eccezione del pentito Tartarone, per il quale aveva richiesto 14 anni. Oggi il processo, in corso davanti al collegio di Corte d’Assise presieduto da Maria Alaia, dovrebbe concludersi con gli ultimi interventi dei difensori. Questa sera potrebbe esserci la sentenza, che però potrebbe slittare. “Noviello per noi è un simbolo – afferma Armando Lanzaro, responsabile di ‘Libera’ ad Ivrea, intitolata proprio all’imprenditore ucciso per aver denunciato il pizzo dei Casalesi – ed è un esempio da seguire non solo perché virtuoso ma perché la sua fu una scelta molto coraggiosa. Essere qui per noi è un modo per testimoniare tutto la nostra vicinanza alla famiglia”. “Credo che la nostra presenza oggi sia un modo per dire chiaramente da che parte stare” – afferma don Alfredo Micalusi, parroco della Chiesa d’ Sant’Erasmo Vescovo e Martire di Formia – per noi – prosegue – è un dovere essere a fianco alla famiglia Noviello, che da qualche anno fa parte della nostra comunità”. Dopo la morte di Domenico Noviello, il figlio Massimiliano, da anni sotto scorta, ha trasferito l’attività paterna (scuola guida) proprio a Formia. Anche questa mattina il presidente della corte ha rigettato la richiesta della Rai di filmare l’udienza.

 

 

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