“A fronte di un’ emergenza le istituzioni pubbliche sono sempre unite. Se l’emergenza poi tocca la scuola si trasforma in allarme sociale dal momento che essa è presidio e nucleo fondante per la formazione di una società civile ispirata ai criteri della legalità e solidarietà.” Così l’assessore all’Istruzione Caterina Miraglia. “L’emergenza, però, non riguarda le politiche scolastiche bensì le tematiche della legalità necessarie per prevenire vandalici atti di sciacallaggio in danno della comunità scolastica. “Cavalcare – aggiunge l’assessore – il clamore imporrebbe di dichiarare che la Regione Campania è parte lesa, dal momento che il Galiani, il Mazzini sono istituti beneficiari di risorse economiche programmate ed investite (POR FESR 2007/13) da questa amministrazione proprio al fine di modernizzare le strutture dotandole degli strumenti e delle attrezzature tecnologiche di ultima generazione. Iniziative fondamentali del nostro Piano Scuola che ha messo in campo interventi mai realizzati prima. “Sono, dunque, più indignata di altri, più preoccupata di altri, e perciò indisponibile a ricevere lezioni da improvvisati esperti soprattutto se si specula su atti sconsiderati commessi in costanza di occupazioni in danno della comunità. L’argomento non è la libera discussione del pensiero critico ma l’occupazione della struttura pubblica. Siamo certi che l’autorità giudiziaria opererà con determinazione ed attenzione. “Del pari sarà premura delle amministrazioni competenti, a partire dalla Regione, chiedere all’Ufficio Territoriale del Governo di Napoli la convocazione degli stati generali della scuola per mettere assieme – in un documento condiviso – il pensiero delle famiglie, delle istituzioni, e delle parti sociali. Un fronte di chi vuole difendere la scuola a Napoli ed in Campania. “E’ il momento del lavoro duro e non delle sterili polemiche. “Di certo non posso unirmi al coro degli sciacalli e dei tanti speculatori, ora divenuti improvvisati esperti, i quali non veicolano un vero messaggio di civiltà: la scuola riparte con il merito, l’etica della responsabilità e l’assiduo lavoro dei ragazzi. “La scuola non progredisce con il “pensiero libero” di chi, in altri anni ed altre epoche storiche, ha compreso ed avallato occupazioni sistematiche dei plessi scolastici ed oggi – con mio stupore e compiacimento – si allinea a chi ritiene l’etica della responsabilità imprescindibile modello di vita”, conclude l’assessore.


 

 

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