Franco De Michele, Luigi Munno. Vito Marotta, Silvio Sasso, Raffaella Zagaria, Dario Abbate, Rosida Baia, Dionigi Magliulo, Angelo Raucci, Peppe Roseto, Enrico Tresca rispediscono al mittente gli appelli del segretario provinciale Raffaele Vitale e hanno scritto una lettera ai militanti e ai dirigenti del Pd Casertano per invitarli ad esortare il segretario ad applicare il deliberato ‘Capacchione’ sull’Asi Caserta. Ecco il testo della missiva: “Il segretario Vitale ha invitato i segretari dei circoli ad una riunione oggi 20 gennaio, per pianificare nientemeno che una Conferenza Programmatica del PD provinciale. Ora, il solo pensare di fare una cosa del genere da parte di un segretario che, se non nella forma dei numeri certamente nella sostanza politica risulta essere sfiduciato e delegittimato, crea una condizione di disagio e di preoccupazione. E tale atteggiamento, proprio di chi ritiene di poter programmare la linea del partito senza aver costruito con atti e non a parole le condizioni dell’unità, si aggiunge alla ormai evidente volontà di eludere il mandato dell’Assemblea Provinciale del 20 dicembre 2014, violando peraltro il Codice etico del Partito, che all’art. 4 comma 2 recita che “gli uomini e le donne del PD debbano adottare e rispettare percorsi decisionali partecipati, trasparenti, motivati…” come appunto è la mozione adottata con voto unanime dall’Assemblea. Ad oggi non ci sono infatti atti pubblici o azioni politiche tesi a superare l’accordo sull’ASI con NCD e Forza Italia, mentre si evince da interviste rilasciate all’indomani della scampata sfiducia del 10 gennaio la sostanziale volontà di difendere e riproporre quel patto scellerato,. Pertanto invitiamo tutti, secondo i propri ruoli e funzioni, ad usare senso di responsabilità nei confronti del PD casertano non lasciandosi strumentalizzare, per ribadire in tal modo la preliminare necessità di mettere in atto quanto votato dall’Assemblea. Vitale prenda atto che non ha una maggioranza, piuttosto che dissimulare una normalità che in realtà appare quale frenesia di normalizzazione, e faccia comunque quanto votato dall’Assemblea, se ha realmente a cuore il bene del Partito Democratico casertano”.