L’emittente Julie Italia ha diffuso una nota in relazione al provvedimento di sequestro beni notificatole oggi. “Ad un primo esame del provvedimento notificato stamattina i legali della Julie riscontrano che i rilievi mossi oggi dalla Procura sono gli stessi che erano stati avanzati nel 2013 dalla Procura presso la Corte dei Conti, sempre in relazione alle medesime persone e alle medesime ipotesi. Tutte contestazioni risultate poi totalmente infondate nel provvedimento del giudice della Corte dei Conti Nicola Ruggiero il quale, nella sentenza del 1 luglio 2013, accerta la completa mancanza del ‘fumus'”. “Alla luce di tutto questo Julie Italia, nel prendere atto del provvedimento di questa mattina, con pieno rispetto dell’operato della magistratura, annuncia che sono state già intraprese le azioni legali finalizzate a dimostrare, come avvenuto dinanzi alla Corte dei Conti nel 2013, che nessuna truffa è mai avvenuta, e ribadisce l’assoluta correttezza del suo operato. In ogni caso la società ha già messo a disposizione dell’autorità inquirente circa 4 milioni di euro. L’auspicio è che l’accertamento avvenga in tempi rapidi, anche per non compromettere le sorti dei lavoratori e dell’indotto, in un periodo già così duro di crisi economica, specialmente a Napoli”, prosegue la nota. Infine l’emittente annuncia che “continuerà la sua linea editoriale di pieno appoggio agli inquirenti, impegnati nei difficili fronti della criminalità organizzata e della corruzione, nonostante l’allarme già lanciato nei giorni scorsi per i tentativi di intimidazione ricevuti”. – In una successiva nota, Julie Italia “ribadisce che i fatti contestati come ipotesi di reato sono relativi alla percezione di contributi Corecom dell’anno 2007 e che tale era anche la contestazione su cui si basava il sequestro del 2013, eseguito dalla Procura presso la Corte dei Conti e successivamente annullato con ampia motivazione dal giudice della stessa Corte, Nicola Ruggiero”. “Poiché proprio questo stesso provvedimento del giudice Ruggiero viene ricordato nell’ordinanza odierna – si afferma nella nota – Julie Italia tiene a sottolineare il proprio massimo rispetto verso la magistratura di ogni ordine e grado, compresa quella contabile e amministrativa. Pertanto – continua la nota – non vi è motivo di mettere in discussione la sentenza del giudice Ruggiero, come pare di cogliere dal decreto del gip. Anzi, ribadiamo che tale decreto rappresenta a nostro giudizio l’incomprensibile rinnovazione di ipotesi che sono state già esaminate approfonditamente dagli organi inquirenti della Corte dei Conti e dal giudice Ruggiero. Esibiremo pertanto anche in sede penale – rende noto Julie Italia – tutti gli inconfutabili documenti che sono già stati rigorosamente esaminati dai giudici contabili”. Nella nota, infine, “Julie Italia esprime preoccupazione per alcune testimonianze acquisite, come si legge nel decreto di oggi, dai pm”.

 

 

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