I militari della Guardia di Finanza di Ottaviano, che oggi hanno eseguito 13 misure cautelari nei confronti di altrettante persone, nell’ambito di una truffa all’Inps, hanno stimato che, complessivamente, sono stati rilasciati, illecitamente, circa 500 permessi di soggiorno ad altrettanti clandestini, ciascuno dei quali ha pagato circa 10mila euro tra compensi spettanti ai consulenti e agli intermediari, e contributi previdenziali e assistenziali, il cui pagamento per legge sarebbe spettato ai datori di lavoro. Il gip del Tribunale di Nola ha disposto nei confronti degli indagati un sequestro beni per equivalente, pari a oltre 650mila euro. Primario, viene definito dagli inquirenti della Procura della Repubblica di Nola, il ruolo ricoperto dai consulenti del lavoro: erano loro, infatti, a creare le imprese fantasma e a gestire i rapporti di lavoro fittizi, insieme alle loro collaboratrici. Altre persone, sempre legate agli studi professionali, facevano da intermediari tra i professionisti e i clienti. Tra questi figurano anche alcuni stranieri che curavano i contatti con intere comunità di bengalesi e cinesi bisognosi di regolare la loro posizione in Italia. Molte delle ditte a cui fanno riferimento i contratti di assunzione, sono risultate fantasma, create appositamente dagli indagati per instaurare i rapporti di lavoro. Si tratta di aziende, mai esistite, che hanno assunto e licenziato, solo formalmente, un ingente numero di dipendenti ai quali, poi, sono stati concessi le indennità di disoccupazione o di maternità. Le due strutture criminali scoperte e sgominate dai finanzieri sono radicate tra San Giuseppe Vesuviano, Terzigno e Poggiomarino, nel Napoletano. I destinatari dei provvedimenti sono accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere, truffa all’Inps e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

 

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