La maggioranza fa saltare il numero legale e la seduta di consiglio comunale, dedicata a mozioni e interrogazioni, voluta da Giuseppe Stabile, presidente del civico consesso normanno, finisce anzitempo. All’ordine del giorno, infatti, ci sono documenti di un paio di mesi fa, non ancora discussi. Erano assenti i consiglieri Lama, Villano, Marino e Capasso. Confronto serrato tra maggioranza e opposizione fin dalla prima mozione, quella presentata dalla minoranza, per chiedere di modificare l’acconto Tari del 2015 dell’importo dovuto del 2014 in sei rate bimestrali invece delle 3 bimestrali. Il documento, al termine di una lunga discussione, durante la quale non sono mancati punti di convergenza, è stato respinto. Nel merito sono emerse divergenze di vedute anche in Forza Italia con Mario Tozzi che ha sconfessato l’emendamento suggerito dal sindaco e presentato da Luciano Luciano. Emendamento poi ritirato. Va sottolineato, però, che il consigliere comunale Domenico Palmieri ha votato a favore insieme alla minoranza. Bisognerà capire, nei prossimi giorni, se si tratta di un voto di coscienza su un singolo provvedimento o se si stanno manifestando quelle divergenze, di cui si parla da tempo, tra l’esponente del Nuovo Centrodestra e il primo cittadino Giuseppe Sagliocco. Non a caso, stando alle informazioni raccolte, Palmieri durante la conferenza programmatica della settimana scorsa aveva detto a Sagliocco che non avrebbe più dato carta bianca e che avrebbe valutato criticamente le proposte per poi decidere come votare. Traballa ulteriormente, quindi, la maggioranza di centrodestra ad Aversa che in due anni ha già perso 7 consiglieri. Indecifrabile al momento la posizione del braccio destro del sindaco Rosario Capasso. Assente oggi, così come alla verifica programmatica. Ma potremmo essere di fronte a tensioni passeggere, dettate dalle ambizioni personali in vista delle regionali. Vedremo cosa accadrà.
Angelo Golia
Ecco la nota stampa diramata dal sindaco
La mozione della minoranza con la quale si chiedeva di modificare “l’acconto 2015 della Tari pari al 70% dell’importo dovuto del 2014 da tre rati bimestrali in sei rati bimestrali” è stata l’occasione per il Sindaco Giuseppe Sagliocco per fare il punto della situazione economico dell’Ente. “In questi anni di Amministrazione Comunale – ha chiarito Sagliocco – Abbiamo eliminato una serie infinite di spese. Ciò ha scongiurato l’ipotesi del conseguimento del quinto parametro negativo e rilanciato la capacità di programmazione che ha portato alla Città di Aversa in una condizione tale da evitare l’aumento dell’Irpef (la cui aliquota è ferma allo 0,5), l’applicazione della mini Imu (relativamente al 2014) e l’istituzione di quell’ingiusto balzello quale è la Tasi per gli inquilini ed i proprietari della prima casa”. Aversa, infatti, è una delle poche città dove non si paga la Tasi”. E continua: “Questa è la dimostrazione che questa Amministrazione ha a cuore l’interesse della Città e dei contribuenti”. “La situazione finanziaria al momento dell’insediamento era di particolare tensione così come ribadito anche dal collegio dei Revisori dei Conti e caratterizzata da un’accorta attività di riscossione dei residui attivi. Il rischio era la dichiarazione di deficitarietà strutturale e preambolo di dissesto dell’Ente. Il Comune di Aversa nel corso degli anni pregressi all’insediamento dell’attuale Amministrazione infatti aveva maturato indici negativi di bilancio e parametri gestionali che ebbero a determinare, nel 2012, di quattro parametri negativi su dieci. Sicché laddove la situazione economico finanziaria non fosse rientrata (esposizione tesoriere e ripristino di fondi vincolati alla chiusura dell’esercizio) avrebbero determinato appunto il deficit strutturale dell’Ente. In questo modo non si sarebbe potuto parlare di Tribunale, né di servizi essenziali per i cittadini con il conseguente innalzamento delle tariffe ai livelli massimi. Si partiva, tra l’altro, con difficoltà tali da farci registrare l’interruzione o l’abbassamento di fornitura elettrica da parte dell’Enel, c’era la possibilità di non pagare gli stipendi a settembre. Tutto ciò è stato possibile evitarlo mettendo in campo un’azione forte all’interno della macchina amministrativa e nel rapporto con i soggetti debitori del Comune di Aversa, razionalizzando e controllando la spesa. Il risultato di tutto ciò è che a dicembre 2012 avevamo provveduto all’incasso dei Residui perenti presso il Governo Centrale per € 6.079.144,02 bloccati dal lontano 1999; l’incasso degli Oneri di Urbanizzazione e delle rate dei Condoni edilizi mai versate per € 220.046,72 (incassati nel 2012) più ulteriori 127.997,64 nel 2013; l’incasso dei debiti maturati per il servizio idrico da noi prestato, per € 2.005.666,44, di cui, da altri Comuni ed Enti per oltre € 500.000,00; l’incasso dei debiti maturati dal Ministero della Giustizia per i costi degli uffici giudiziari anticipati dal Comune per € 362.889,00, nel 2012, più ulteriori 489.662,00 nell’anno 2013; l’incasso dei debiti maturati da altri Comuni per i servizi elettorali anticipati dal Comune per circa € 200.000,00; Canoni pregressi per il Metano per € 809.879.95 tra somme accertate ed incassate; Canoni annui, per il Metano, relativi all’anno 2013, per € 546.429,76”. Quanto alla mozione Sagliocco si è detto disponibile “a partire dal prossimo esercizio finanziario a prevedere la dilazione di quanto più possibile delle rate Tari per andare incontro, quanto più possibile alle esigenze dei contribuenti”.