Una donna morta decapitata e un uomo ferito ma non in pericolo di vita: è il bilancio di una notte di follia omicida in una casa popolare a Milano. Il delitto è avvenuto intorno alle 2 in via Amadeo, dove il 118 è intervenuto su richiesta dei Carabinieri, constatando il decesso della donna e soccorrendo l’uomo. Si tratta di un giovane transessuale ecuadoriano, che poi è stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario aggravato. Sarebbe stato lui a scaraventare la testa in cortile dopo aver ucciso la donna. La vittima è una cinquantunenne. Il corpo è stato trovato in un appartamento, mentre la testa nel cortile interno del palazzo. La donna uccisa viveva nell’appartamento in via Amadeo. Anche il sudamericano la scorsa notte pare si trovasse con lei ma al momento non è chiaro se i due convivessero. Tra il ferito, che ha 20 anni, e la vittima, sarebbe scoppiata una furibonda lite. E’ stata una scena raccapricciante quella a cui ha assistito un vicino di casa della donna uccisa e decapitata. Una mattanza a cui il condomino ha assistito sconvolto ma mantenendo abbastanza sangue freddo da poter chiamare il 112 fornendo preziose informazioni ai carabinieri. Attimi alla Hitchcock, vissuti da finestra a finestra, come nel film ‘La finestra sul cortile’ del grande regista. “L’uomo ha visto tutto dalla finestra – ha raccontato il Colonello Biagio Storniolo, comandante del Reparto operativo di Milano – assistendo a parte dell’accaduto ma soprattutto descrivendolo a noi con grande precisione”. Insomma la tempestività e la testimonianza del vicino di casa è stata fondamentale per far individuare l’appartamento del delitto e per ricostruire i fatti. L’uomo, che abita in uno stabile di fronte al palazzo al 33 di via Amadeo dove viveva la donna, ha descritto prima la lite e poi un uomo con un coltello che colpiva la vittima. Poi anche quando questi, con il corpo già a terra, si è accanito sul cadavere di Antonietta Gisonna, di 51 anni, nata a Napoli ma residente a Milano da decenni. La donna, che ha precedenti per spaccio di droga, secondo molti dei suoi vicini faceva la prostituta con il nome fittizio di ‘Antonella’. Quel transessuale, Carlo Julio Torres Velesaca, di 20 anni, non era mai stato visto prima (tanto che sulle prime si pensava alla lite tra due donne, ndr). Forse si appoggiava nell’appartamento per esercitare la prostituzione, forse doveva dei soldi alla donna. O magari voleva della droga, in preda all’astinenza.
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