Gli agenti in divisa già schierati sulle scale dell’edificio, quando in lontananza si sentono le sirene delle auto in arrivo. Tutti in fila fanno partire l’applauso, quando appare lui, Claudio Gioè, con la sua squadra di uomini fidatissimi che hanno catturato il superlatitante Antonio Iovine, detto “O Ninno”, per la sua faccia da bambino. Aveva trovato rifugio nell’abitazione di un muratore incensurato e al momento della cattura avrebbe tentato timidamente la fuga. Sotto copertura – La cattura di Iovine, per la regia di Giulio Manfredonia (Qualunquemente), con Claudio Gioè, Guido Caprino, Filippo Scicchitano, Raffaella Rea, Simone Montedoro, è il tv movie in due puntate che aprirà la stagione di Rai1. Il soggetto è di Salvatore Basile, Mara Nuccetelli, Umberto Gnoli, la sceneggiatura di Salvatore Basile, Francesco Arlanch. Una produzione Lux Vide costruita a ridosso dell’attualità. La fiction racconta la storia di un gruppo di poliziotti che per un modesto stipendio rischiano la vita, non conoscono né sabati né domeniche e qualche volta sono costretti a pagare di tasca propria per la benzina dell’auto di servizio. Una miscela di thriller, melodramma criminale, action e affresco sociale della vita di Casal di Principe. E’ ispirata alla storia dell’ex capo della Squadra Mobile di Napoli Vittorio Pisani (il protagonista della fiction ha un altro nome), autore della cattura del superlatitante Antonio Iovine (e poi di Michele Zagaria, altro superlatitante del clan arrestato in un bunker di Casapesenna il 7 dicembre del 2011 ndr.). E’ anche la storia di un boss moderno, un “divo” della latitanza, bello e strafottente, e della giovane ragazza che lo assiste facendole da autista e che diventa inconsapevolmente il mezzo con cui la polizia riuscirà a catturare Iovine. Lei si innamora, infatti, del ragazzo timido che il boss le chiede di frequentare per non suscitare sospetti (Filippo Scicchitano). Ma c’è anche un’altra donna, una poliziotta che per tre o quattro mesi ha smesso di essere una cittadina napoletana per trasferirsi a Casal di Principe, fingendo di essere una casalinga per non dare nell’occhio e per svolgere agevolmente il compito assegnatole. A questa poliziotta, giovane, piccoletta, carina, il capo della criminalità organizzata della Squadra mobile di Napoli Andrea Curtale aveva affidato il compito di pedinare, seguire come un’ombra le due donne della famiglia Borrata. Catturato nel 2010 a Casal di Principe, storica roccaforte del clan, Iovine, il capo della camorra – come riportavano i giornali – era in fuga dalla giustizia da circa quindici anni ed era tra le priorità investigative nell’azione di contrasto alla criminalità organizzata. Diventato dopo l’arresto collaboratore di giustizia, è stato colui che più di tutti è riuscito a tessere gli affari del clan soprattutto nei settori dei rifiuti e del cemento. Era uno che preferiva gli affari agli agguati. Il blitz fu messo a segno dalla Squadra mobile di Napoli, dalla sezione Criminalità guidata dal vicequestore Andrea Curtale assieme ai colleghi di Caserta che seguivano da tempo le sue tracce. Tra gli agenti c’era appunto Vittorio Pisani Ferraro, che nel 2011 è stato imputato di abuso d’ufficio e favoreggiamento, nonostante sia stato il regista dei blitz più eclatanti effettuati negli ultimi anni dalla polizia di Stato. Uno stratega che con i suoi uomini è riuscito a decapitare clan e storici sodalizi criminali. Poi l’assoluzione in primo e secondo grado perché ‘il fatto non sussiste’. La sua squadra nel frattempo è stata smantellata, ma l’ex capo della Squadra Mobile di Napoli non ha tradito la divisa. Claudio Gioè (La meglio gioventù, I cento passi, La mafia uccide solo d’estate, Boris – il film) è anche il protagonista sempre per Rai1 de Il Sistema, serie diretta da Carmine Elia, con Gabriella Pession e Valeria Bilello, nei panni questa volta un maggiore della Guardia di Finanza che si infiltra nel mondo criminale e corrotto della capitale e cerca di scalarlo per giungere ai veri capi.

 

 

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