E’ stata presentata in mattinata, nella sala consiliare comunale di Pomigliano d’Arco, la neonata associazione “Legamìdisolidarietà”. In rappresentanza delle realtà promotrici sono intervenuti Don Peppino Gambrardella, il segretario generale della Fiom Maurizio Landini, Giuseppe De Marzo di Libera e Costanza Boccardi di Teatri Uniti. “L’idea – ha esordito Don Peppino Gambardella – è nata in seguito alla riflessione che si è aperta dopo la cocente sconfitta sullo sciopero contro gli straordinari, proclamato dalla Fiom a Pomigliano. L’evidente assenza di solidarietà nei confronti dei colleghi in cassa integrazione da parte di chi, più fortunato, era chiamato al lavoro, ci ha spinto ad immaginare nuovi strumenti attraverso i quali sia possibile ricomporre un tessuto fatto di legami, mutualismo e solidarietà che, evidentemente, negli anni si è deteriorato.” Nelle intenzioni dei promotori, l’associazione dovrà intervenire in supporto, anche economico attraverso la creazione di un fondo di solidarietà, di tutti i cassintegrati, i disoccupati, precari ed inoccupati del territorio di Pomigliano d’Arco. “I dati sulla redistribuzione della ricchezza e sulla soglia di povertà in Europa – ha ricordato Giuseppe de Marzo – richiedono uno sforzo, l’impegno a recuperare terreno rispetto a chi, senza sosta e senza vergogna, continua da otto anni a promuovere politiche di austerità.” Un impegno necessario anche per il segretario della Fiom, secondo il quale sono proprio questi i meccanismi che possono far paura. Costanza Boccardi, in rappresentanza di Teatri Uniti, ha sottolineato “la soddisfazione di partecipare a questo percorso, in particolare perché si sviluppa al Sud, oltre che la totale disponibilità della nostra struttura, con un impegno diretto di Toni Servillo, ad utilizzare gli spazi di visibilità a cui abbiamo accesso per dare un contributo concreto al lavoro e all’idea che sono alla base di quest’associazione”. Una nota critica è stata però diffusa dal Si-Cobas, sindacato a cui hanno aderito i cinque operai fiat che l’anno scorso sono stati licenziati per aver inscenato, ai cancelli della Fiat, il finto suicidio di Marchionne, in segno di protesta contro i suicidi di due operai cassintegrati. Pur di dar voce alla loro causa, è da oltre un anno che i cinque operai le tentano tutte. Lo scorso maggio due di loro si sono abbarbicati, per una settimana, sulla gru di P.zza Municipio, a Napoli, lanciando, nei mesi a seguire, una campagna per la creazione di una Cassa di Solidarietà in loro sostegno. “La creazione di questa associazione è un’iniziativa senz’altro pregevole- si legge nella nota diffusa sul web dal Si-Cobas Napoli – se non fosse per il fatto che i promotori non si sono neanche degnati di invitare alla stessa i 5 licenziati politici che, il prossimo 10 novembre, saranno nuovamente al tribunale di Nola, per rivendicare il diritto al reintegro a seguito dello scandaloso licenziamento operato da Marchionne nel giugno 2014.” Ulteriori considerazioni sono stata fatte dai rappresentanti napoletani del SI-Cobas, in merito alle dichiarazioni che Landini ha rilasciato ai nostri microfoni, commentando la rabbia dei lavoratori dell’Air France che, nei giorni scorsi, hanno aggredito il capo del personale costringendolo alla fuga quasi in mutande: “ Le dichiarazioni rilasciate da Landini sulla vicenda Air France sono la riconferma della doppiezza e dell’incoerenza dei vertici Fiom: da un lato si dice che la protesta dei dipendenti Air France contro il piano di licenziamenti di massa è comprensibile, dall’altro si condannano gli “eccessi” dei lavoratori in lotta nel nostro Paese.”

Luca Leva

Giulia Ambrosio

 

 

 

 

 

http://www.youtube.com/watch?v=1VDwmcj4qYU

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