Raffaela Pignetti pigia sull’acceleratore per liquidare Biagio Lusini dal cda dell’Asi Caserta. Il presidente del Consorzio ha convocato per sabato 24 ottobre alle 11.00 l’assemblea generale dei delegati, in prima e seconda convocazione, per procedere tra le altre cose alla surroga dell’ex sindaco di Teverola dichiarato decaduto dopo la mancata rielezione alle ultime comunali. All’odg c’è la presa d’atto della decadenza, sulla quale i delegati dovranno pronunciarsi (esito scontato?), e successivamente se non ci saranno intoppi ci sarà l’elezione del nuovo componente del comitato direttivo Asi. Ma se il caso Lusini si avvia a spostarsi nelle aule di giustizia (l’ex primo cittadino ha già preannunciato ricorso sulle pagine di Campania Notizie), il vero nodo da sciogliere è di natura politico. Il rinnovo dei vertici Asi scatenò una guerra mai conclusa soprattutto all’interno del Pd. Una spaccatura culminata con la mozione di sfiducia al segretario Raffaele Vitale, che non fu defenestrato per una manciata di voti. I nomi indicati dai Democratici (Pignetti e appunto Lusini) erano considerati espressione di una sola parte del partito, cioè dell’area Graziano-Stellato. E da allora l’assetto interno ai dem è completamente mutato con molte anime che da sostenitrici di Vitale gli si sono frontalmente scagliate contro. Ora si preannuncia un’altra guerra sulla surroga di Lusini. I dissidenti del Pd temono che la storia si ripeta. E si stanno attrezzando per le contromisure. A far scattare il campanello d’allarme la scelta strana e sospetta del presidente della Provincia Angelo Di Costanzo di nominare come delegato dell’Ente di corso Trieste nell’assemblea generale dell’Asi il capogruppo Pd in consiglio provinciale Angelo Sglavo. La decisione risale già a una quindicina di giorni fa. Come mai Di Costanzo, sostenuto alle provinciali in particolare da Fi, ha indicato un esponente Democrat? Tra i dissidenti dem non ci sono dubbi: Sglavo è un fedelissimo di Graziano, ergo si vuole riproiettare il film già andato in onda in occasione del rinnovo del cda del Consorzio. “Mi auguro – sostiene Luigi Munno – che non si ripetano gli errori del passato. Scelte così importanti non possono essere assunte nel chiuso di una stanza dai soliti noti. È un’occasione per il Pd per riannodare le fila delle diverse componenti e far uscire il partito dallo stallo degli ultimi mesi. Se invece – avverte Munno – qualcuno pensa di gestire il partito a sua immagine e somiglianza allora se ne assumerà tutte le responsabilità politiche. Ovviamente noi non staremo a guardare con la mani in mano a un altro orrore politico”. Tornando a Di Costanzo c’è da segnalare un’altra anomalia. La Provincia ha organizzato per il 23 ottobre alla Reggia di Caserta un convegno con Vincenzo De Luca su turismo e agroalimentare. Fin qui nulla di strano. Se non fosse che il parterre è pieno zeppo di parlamentari e consiglieri regionali del Pd. Sembra in sostanza un’iniziativa promossa dai dem più che dalla Provincia. Per caso Di Costanzo medita di aderire al Pd? Incredibile ma non impossibile. Ormai in politica i cambi di casacca sono all’ordine del giorno. E quasi non fanno più notizia. Oppure si tratta della solita pastetta? Neanche più questo scandalizzerebbe nessuno. Purtroppo.

Mario De Michele

 

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