C’è l’ex sindaco di Santa Maria Capua Vetere , Biagio Di Muro, tra le nove persone arrestate nell’ambito dell’operazione congiunta di Guardia di Finanza (Nucleo di Polizia Tributaria di Napoli) e Carabinieri (Nucleo Investigativo di Caserta). Gli indagati rispondono a vario titolo dei reati di corruzione e turbativa d’asta con l’aggravante di aver agevolato il clan di Casalesi. L’indagine riguarda l’appalto per i lavori di consolidamento di Palazzo Teti, immobile ubicato in via Roberto D’Angiò confiscato al padre dello stesso primo cittadino, Nicola Di Muro. La gara, che negli anni ha subito vari rallentamenti, secondo l’ipotesi accusatoria della Dda di Napoli, sarebbe stata vinta da un raggruppamento di imprese ritenuto vicino al clan guidato da Michele Zagaria. Già nel luglio 2015 l’ex sindaco, in carica fino a pochi mesi fa, fu oggetto di una perquisizione.


Con l’ex sindaco di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) Di Muro – finito in carcere – carabinieri e finanzieri hanno arrestato anche il funzionario del Comune casertano, Roberto Di Tommaso, per il quale il gip di Napoli ha disposto i domiciliari. Figura chiave nell’inchiesta della Dda partenopea – sostituti D’Alessio, Giordano, Landolfi e Sanseverino – sarebbe, a giudizio degli investigatori, quella dell’altro indagato destinatario di ordinanza cautelare Alessandro Zagaria, imprenditore ritenuto l’anello di congiunzione tra l’amministrazione e il clan guidato dal boss – solo omonimo – Michele Zagaria.

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