Oltre 7.500 italiani che non hanno mai pagato un euro di tasse, redditi non dichiarati per oltre cinquanta miliardi, una cifra pari quasi al doppio dell’ultima manovra finanziaria del governo Monti, Iva evasa per otto miliardi. I dati dell’attività della Guardia di Finanza nel 2011 confermano una verità che tutti conoscono:
l’Italia continua ad essere un paese di evasori fiscali. I numeri ufficiali sono impietosi e non è un caso che il presidente del Consiglio Mario Monti, fin dal giorno dell’insediamento, vada ripetendo che chi evade le tasse non solo danneggia tutti i cittadini onesti ma “offre ai propri figli un pane avvelenato” perché “li renderà cittadini di un paese non vivibile”. Senza contare che ogni volta che i numeri sul fenomeno sono resi pubblici, la credibilità dell’Italia all’estero subisce contraccolpi rilevanti.
Ecco i dati, dunque: complessivamente, l’attività di contrasto messa in atto dalla Guardia di Finanza ha portato all’individuazione di redditi non dichiarati per oltre 50 miliardi e di Iva evasa per oltre 8 miliardi. L’evasione più consistente e sofisticata, spiegano dalle Fiamme Gialle, è quella che scaturisce “dalle triangolazioni fra società collocate nei paradisi fiscali, dalle intestazioni fittizie di patrimoni, dalle grosse operazioni elusive”. I militari hanno inoltre denunciato 12mila soggetti nell’ambito delle indagini sulle frodi e sui reati fiscali, per aver utilizzato o emesso fatture false (1.981 violazioni), per non aver versato l’iva (402), per aver omesso la dichiarazioni dei redditi (2.000), aver distrutto o nascosto la contabilità (oltre 2.000). Soggetti a cui sono stati sequestrati complessivamente 902 milioni.
Ma non solo: a livello internazionale le Fiamme Gialle hanno scoperto redditi non dichiarati per circa 11 miliardi – frutto principalmente dei trasferimenti ‘di comodo’ delle residenze di persone e società nei paradisi fiscali e dello spostamento di capitali all’estero – e scoperto 7.500 evasori totali: in sostanza imprese e lavoratori autonomi che non hanno mai pagato un euro di tasse, non presentando le dichiarazioni annuali. Questi ‘signori’ hanno nascosto redditi per 21 miliardi. Due, invece, i miliardi di Iva evasa con cosiddette ‘frodi carosello’, mentre nel corso dei controlli sono stati scoperti 12.676 lavoratori in nero, di cui oltre 2.500 extracomunitari.
“I risultati ottenuti – dice il comandante generale della Guardia di Finanza, il generale Nino Di Paolo – sono in primo luogo frutto della professionalità, dell’impegno e dell’intuito di tutte le Fiamme Gialle, cui va il premio della fiducia dei cittadini, che però va conquistata giorno per giorno”. Una fiducia su cui il comandante generale conta molto per estirpare un fenomeno che è alla base del debito pubblico italiano. “Ora ci sentiamo meno soli” dice non a caso riferendosi alla collaborazione e alla vicinanza di cittadini e media con chi è chiamato a combattere l’evasione.