Girolamo Milano, ricercatore geofisico dell’Osservatorio vesuviano rassicura i cittadini di Napoli, soprattutto quelli che risiedono nelle città a ridosso del vulcano. “Non c’è alcuna relazione tra l’evento sismico di questa notte e l’attività vulcanica dell’area napoletana. In mattinata abbiamo ricevuto molte telefonate – spiega – da parte di cittadini che hanno avvertito un lieve movimento ondulatorio o che si sono preoccupati a seguito della notizia del sisma, diffusa dai telegiornali. Non c’é motivo di stare in agitazione poiché non ci sono connessioni tra i fenomeni sismici di origine tettonica che si stanno verificando lungo l’Appennino centro meridionale e l’attività dei vulcani dell’area campana”. Sull’entità della scossa avvertita in Campania, il ricercatore geofisico sottolinea che “non si può parametrizzare la magnitudo a 300 chilometri di distanza in linea d’aria dall’epicentro – continua l’esperto – Se però volessimo tradurre l’ondulazione avvertita a Napoli in scala Mercalli potremmo indicare un valore compreso tra 1.5 e 2, che è niente”. In via Diocleziano, sede dell’Osservatorio vesuviano, i ricercatori hanno saputo in tempo reale ciò che stava accadendo nell’Italia centrale. “Oltre a un monitoraggio continuo dell’attività vulcanica e sismica in Campania – conclude – riceviamo dati provenienti dalle centrali di rilevamento presenti in tutto il mondo. É ovviamente compito del centro più vicino all’evento dare l’allerta e chiedere l’intervento della protezione civile”.

 

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