“Caro Professore, questa della monotonia del posto fisso è davvero inascoltabile…”. Basta una frase. Quella pronunciata dal presidente del Consiglio Mario Monti durante un’intervista alla trasmissione Matrix. E quel “i giovani devono abituarsi all’idea che non avranno un posto fisso per tutta la vita. E poi, diciamolo, che monotonia”,
fa scattare subito la discussione in rete. “Gentile dottor Monti, occupatevi prima delle banche e del credito e poi del posto fisso per i giovani”. Ancora: “Presidente, dica le stesse cose pensando a quelle famiglie dove i genitori sono disoccupati e i figli precari”. Polemiche e indignazione. Ma anche inviti a prendere in considerazione le parole del premier. Viva la monotonia. Su Twitter gli hashtag da seguire sono: #Monti, #postofisso e #vivalamonotonia. E i post di cittadini e uomini politici sono già centinaia. Tra gli altri, Paolo Ferrero, segretario della Federazione della Sinistra: “Sono d’accordo con Monti contro il posto fisso: se ne vada a casa”. E il tema del lavoro a tempo indeterminato s’intreccia con quello della riforma dell’articolo 18. “Non c’è bisogno di essere esperti: questo governo vuole cambiare i diritti dei lavoratori”. Poi: “Caro Monti, mi accontenterei volentieri della monotonia pur di avere una sicurezza per quanto riguarda il mio lavoro”. “La precarietà non è divertente”. Non manca chi scrive: “Monti ha ragione: il posto fisso rappresenta la morte per l’individuo”. E ancora: “Io concordo, ci si annoia. Ho cambiato otto volte lavoro in otto anni”. Ma in tanti mettono in relazione le parole del premier alla precarietà con cui vivono le loro esperienze lavorative: “Caro presidente, mi creda. Precari e disoccupati preferirebbero davvero la monotonia del posto fisso a questo presente in cui non riusciamo neanche a immaginare un futuro”. Poi racconti, esperienze personali: “Senatore, non è divertente restarsene a casa per mesi aspettando che il telefono squilli”.