Si sono conclusi i lavori del X Congresso territoriale della Cisl Caserta presso il Gtand Hotel Vanvitelli, dal titolo significativo: “Rimettere al centro la Persona, il Lavoro, il Territorio”. Numerosi gli ospiti e gli interventi in questa due giorni di approfondimento tematico sulle problematiche del territorio e sulle dinamiche di relazione tra sindacati e istituzioni. Applaudita la relazione introduttiva del Segretario Generale Giovanni Letizia, nello specifico padrone di casa, che ha spronato le autorità presenti ad un confronto mirato volto ad una sempre più fattiva collaborazione ai fini di una risoluzione dei numerosi problemi che tengono Caserta come stretta in una morsa. Significativo anche l’intervento di Nicola Cristiani che ancora una volta si è soffermato su di un punto fondamentale: ” L’innovazione della pubblica ammministrazione passa attraverso la stabilizzazione die precari che a Caserta sono purtroppo tantissimi, e sulla necessità di creare nuova occupazione”. “Non e possibile che i nostri giovani dopo anni di studio siano costretti ad andare fuori regione – insiste il Segretario Cristiani – il divario nord/sud sta diventando sempre più incolmabile, ma la cosa grave è che questo enorme gap esista anche tra le stesse province della regione Campania. Enorme il problema dei servizi sanitari, a partire dalla prevenzione e dalla cura dei tumori in particolare da quelli della fascia giovanile 0 /14 anni. E come non parlare del “caso trasporti” a Caserta, nelle ore serali prefestive e festive non ci sono mezzi per collegare tutti i comuni al capoluogo. Sicurezza, ambiente, sanità, trasporti, scuola, turismo, saranno temi fondamentali non dei prossimi anni, ma dei prossimi mesi, settori essenziali per i quali anche la Cisl deve mettere in campo azioni sindacali incisive per creare condizioni di vita e servizi pari alle altre province. Per fare ciò bisogna far assolutamente ripartire la macchina dei servizi pubblici espletando concorsi pubblici fermi addirittura all’anno 1990″. La politica e le istituzioni non possono e non devono fare più orecchie da mercante ma devono farsi carico dei giovani, il nostro futuro e dell’occupazione nel nostro territorio. In definitiva la nuova idea di cittadinanza del sindacato guarda all’obiettivo nemmeno troppo utopico di vivere in una provincia che sia normale!
Contromano
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