Pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il decreto del presidente della Repubblica sullo scioglimento per camorra del consiglio comunale di Orta di Atella con la contestuale nomina della commissione straordinaria. Considerato che nel Comune di Orta di Atella (Caserta) – si legge nel decreto firmato da Sergio Mattarella – gli organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 10 giugno 2018; Considerato che all’esito di approfonditi accertamenti sono emerse forme di ingerenza della criminalita’ organizzata che hanno esposto l’amministrazione a pressanti condizionamenti, compromettendo il buon andamento e l’imparzialita’ dell’attivita’ comunale; Rilevato, altresi’, che la permeabilita’ dell’ente ai condizionamenti esterni della criminalita’ organizzata ha arrecato grave pregiudizio agli interessi della collettivita’ e ha determinato la perdita di credibilita’ dell’istituzione locale; Ritenuto che, al fine di porre rimedio alla situazione di grave inquinamento e deterioramento dell’amministrazione comunale, si rende necessario l’intervento dello Stato mediante un commissariamento di adeguata durata, per rimuovere tempestivamente gli effetti pregiudizievoli per l’interesse pubblico e per assicurare il risanamento dell’ente locale; Visto l’art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267; Vista la proposta del Ministro dell’interno, la cui relazione e’ allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante; Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata nella riunione del 6 novembre 2019; Decreta:
Art. 1 Il consiglio comunale di Orta di Atella (Caserta) e’ sciolto.
Art. 2 La gestione del Comune di Orta di Atella (Caserta) e’ affidata, per la durata di diciotto mesi, alla commissione straordinaria composta da: dott.ssa Francesca Giovanna Buccino – viceprefetto a riposo; dott.ssa Rosa Maria Falasca – viceprefetto; dott.ssa Lucia Guerriero – dirigente di seconda fascia – Area I .
Art. 3 La commissione straordinaria per la gestione dell’ente esercita, fino all’insediamento degli organi ordinari a norma di legge, le attribuzioni spettanti al consiglio comunale, alla giunta ed al sindaco nonche’ ogni altro potere ed incarico connesso alle medesime cariche”.
Ora al sindaco Andrea Villano, che lo ha già annunciato, non resta che sperare che il Tar accolga il ricorso contro il provvedimento di scioglimento per infiltrazioni mafiose. In caso di esito positivo il governo potrebbe opporsi in seconda istanza e la palla passerebbe al Consiglio di Stato per una decisione definitiva.
Mario De Michele