L’emergenza sanitaria, che come conseguenza ne ha generata una economica, ha portato il 12,2% delle famiglie campane a perdere oltre la metà del reddito. E il 22,6% dei nuclei familiari campani ha dovuto ridurre le spese legate al cibo. Sono tanti i campani messi in difficoltà dall’obbligo di quarantena tanto che, come certifica un’indagine condotta per Facile.it da mUp Research e Norstat* ad aprile 2020, in totale le famiglie della Campania che hanno visto calare di oltre il 50% le entrate mensili sono oltre 903.000, il 12,2% dei rispondenti, pari a più di 188.000 nuclei familiari. Se si guarda a chi ha ammesso di aver perso il 100% delle proprie entrate, la percentuale è, in regione, del 6,1%, equivalente a oltre 94.000 famiglie, e, continuando ad analizzare i dati nel dettaglio, più di un rispondente su cinque, pari quindi al 22,6% dei nuclei familiari campani (19,4% a livello nazionale), ha dichiarato di trovarsi già oggi in una situazione di difficoltà economica. Come i campani stanno affrontando la situazione: il 52% delle famiglie sta adottando dei comportamenti ad hoc per far fronte alla situazione; nello specifico, il 29,6% dichiara di aver fatto ricorso ai propri risparmi, mentre il 22,6% cerca di ridurre le spese legate al cibo.

Se si analizzano le risposte di coloro che hanno dichiarato di aver fatto ricorso ad una o più misure introdotte dai decreti del Governo emerge che tra gli intervistati campani la percentuale è pari all’8,7%. Guardando ai soli interventi per i quali i cittadini hanno potuto scegliere se aderire o meno, quello più utilizzato dalle famiglie della Campania è stato il bonus da 600 euro per autonomi e partite Iva (40% dei rispondenti campani che hanno fatto uso di aiuti governativi), seguito dalla possibilità di prolungare la validità della polizza Rc auto o moto in scadenza per un mese o di prorogare le revisioni (20% vs un valore nazionale pari al 13,2%). La ricerca ha infine voluto indagare quali fossero, tra i principali interventi introdotti dal Governo per fronteggiare l’emergenza, quelli ritenuti più utili; alla domanda “indichi i tre interventi che ritiene più utili”, il 47,8% degli intervistati campani ha risposto sia il divieto di licenziamenti e l’ampliamento della cassa integrazione che il bonus di 600 euro per autonomi e partite Iva, seguito dall’obbligo di implementare la didattica a distanza (29,6% contro una media nazionale del 24,4%) e dal fondo di garanzia per i prestiti alle imprese (23,5% vs 47,5% a livello nazionale).

 

 

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