Sirhan Sirhan non e’ l’assassino di Robert Kennedy: i 13 proiettili sparati nella sala dell’hotel Ambassador di Los Angeles il 5 giugno del 1968, dove il senatore fu ferito a morte, non provenivano dalla stessa pistola, ma c’era un secondo killer, ed e’ lui che ha ucciso il fratello di Jfk.

E’ quanto sostengono i due avvocati dell’assassino dell’ex candidato alla presidenza, ucciso quando era stato appena proclamato vincitore delle primarie democratiche. E il caso si riapre. Secondo quanto riportato dalla Cnn, infatti, i legali William Pepper e Laurie Dusek hanno consegnato una serie di documenti a un tribunale distrettuale di Los Angeles, ”prove formidabili” che dimostrerebbero l’innocenza di Sirhan. I due avvocati dell’uomo fermato subito dopo aver sparato e in seguito condannato all’ergastolo per l’omicidio del candidato democratico alla presidenza americana, chiedono ora la scarcerazione immediata del loro assistito, oppure un nuovo processo. Dicono che Sirhan, dietro le sbarre della prigione Pleasant Valley State di Coalinga, in California, stia subendo ”orrende violazioni dei suoi diritti”. E a colpire mortalmente Kennedy – riporta la Cnn, citando le carte presentate in corte – non sarebbe stato neppure Eugene Cesar, guardia privata del senatore, anch’egli inizialmente sospettato per l’assassinio. La sparatoria all’hotel Ambassador causo’ il ferimento di sei persone, il piu’ grave delle quali fu proprio Bob Kennedy che mori’ il giorno seguente.

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