Dagli scavi in corso a Pompei nella casa della Biblioteca emergono nuovi tesori. Dalle ceneri e lapilli è ritornato alla luce, dopo circa duemila anni, un campionario di marmi pregiati. Dall’Insula Occidentalis sono emerse tracce preziose dell’antico cantiere che, con ogni evidenza, doveva essere in corso al momento dell’eruzione. Durante gli scavi, avviati dalla direzione del Parco Archeologico di Pompei per liberare dalla coltre vulcanica e dai crolli un grande ambiente di rappresentanza posto al primo piano inferiore della lussuosa villa, composto è stata rinvenuta una cassetta di legno, di cui si conserva in parte l’impronta nella cinerite, contenente lastre di marmo serpentino (porfido verde del Peloponneso) e giallo antico pronte per essere utilizzate per il rifacimento di un pavimento in uno degli ambienti comunicanti a nord. Al di sopra della cassetta le tracce di una cesta contengono elementi semilavorati dello stesso materiale.
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