Trent’anni fa se ne andava Sandro Pertini, il presidente più amato dagli italiani. Socialista dalla giovinezza fino alla morte, l’immagine di Pertini entrata nella memoria collettiva è senz’altro quella dell’esultanza allo Stadio Bernabeu, durante la finale dei Campionati del mondo del 1982, vinti dall’Italia. Un’esultanza da ragazzino, così lontana dalle ingessate etichette della politica di quegli anni. Pertini piaceva per questo, ma fu molto di più di un presidente “nazional-popolare”. Fu “un eroe”, come disse Giuseppe Saragat, suo vecchio compagno di partito, che lo precedette di una decina di anni al Quirinale. Il presidente più amato dagli italiani è stato anche il simbolo dell’antifascismo e della Resistenza. E mentre in questi anni è stato celebrato e onorato praticamente in tutt’Italia, ad Orta la politica sta facendo di tutto per riporre nel cassetto dell’oblio il nome di Sandro Pertini. E dire che quell’atellana è la città dei martiri atellani. Cosa avrà fatto di male il presidente socialista agli amministratori locali? Sicuramente nulla. Ma spesso la politica non è al passo con la Storia. E così nel 2017 Pertini fu sfrattato da “sotto a teglia”, piazza principale di Orta di Atella. Tra le polemiche piazza Pertini divenne piazza Principessa Belmonte. Fu una proposta (improvvida) degli allora parlamentari dei 5 Stelle Giovanni Russo e Fabio Di Micco. Nel dibattito di quegli anni i socialisti locali fecero sentire la loro voce. E ottennero dal sindaco dell’epoca Giuseppe Mozzillo la solenne promessa che a Pertini sarebbe stata intitolata una piazza antistante via Clanio. Fu mantenuto quell’impegno? Non ci è dato sapere. Fatto sta che l’attuale giunta (monca) guidata da Vincenzo Gaudino ha deliberato all’unanimità l’intitolazione dell’area antistante via Clanio a Enrichetta Di Lorenzo, compagna di Carlo Pisacane “e – si legge nel provvedimento dell’esecutivo – esempio di donna libera e ribelle”. Per carità, nulla da dire sulle doti della Di Lorenzo, ma è quantomeno discutibile che la maggioranza di centrosinistra butti nel cestino Pertini, patriota per eccellenza, per celebrare un’altra patriota. Peraltro la memoria di Enrichetta Di Lorenzo è stata già onorata con una targa pubblica fatta affiggere dall’allora amministrazione targata Del Prete “Monsignore”. I socialisti ortesi che ne pensano? Dopo essere stato “cacciato” da “sotto a teglia” Pertini è stato scartato anche per una piazza antistante via Clanio. Ai socialisti locali va bene così? Espedito Ziello, se ci sei batti un colpo. E il Pd che fa, dorme? Non sarebbe la prima volta. C’è dell’altro. In un manifesto elettorale Marilena Belardo, oggi assessore e firmataria della delibera, ha utilizzato come sfondo la targa rimossa da piazza Pertini (nella foto in basso). La targa, non si sa bene a che titolo, è custodita nella sede del collettivo Città Visibile. Speriamo che la Belardo non se la porti a casa. Piazzarla in un’abitazione abusiva sarebbe troppo. Un duro affronto per Sandro Pertini, il presidente più amato degli italiani. Indro Montanelli, uomo dichiaratamente di destra, lo ricordò così: “Non è necessario essere socialisti per amare Pertini. Qualunque cosa egli dica o faccia, odora di pulizia, di lealtà e di sincerità. Ci mancherà tutto di lui”.

Mario De Michele

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