Restyling nel centro di Acerra grazie alla visita del presidente della Repubblica, che lunedì in occasione della festa della Liberazione omaggerà le 84 vittime civili della strage nazista del 2 ottobre 1943. Intanto, l’arrivo di Sergio Mattarella sta innescando il dibattito sui problemi attuali: su tutti, inquinamento e malattie. Un dramma già sottolineato dal vescovo di Acerra, monsignor Antonio Di Donna, durante l’omelia di Pasqua e in una lettera inviata al Capo dello Stato. L’arrivo di Mattarella è previsto per le 10: sarà accolto dal sindaco Raffaele Lettieri e dai rappresentanti istituzionali, il prefetto Claudio Palomba, il presidente della Regione Vincenzo De Luca, il sindaco metropolitano Gaetano Manfredi, autorità militari e religiose, nell’antico municipio del Castello Baronale. Qui il capo dello Stato, dopo aver salutato la fanfara nell’attigua piazza Castello, terrà il discorso nel salone principale. Gli accessi alle aree sensibili saranno molto contingentati: tutto il percorso sarà letteralmente blindato fin dalla domenica. È probabile che, come in occasioni simili, lungo il percorso sarà vietata la sosta e i cestini verranno sigillati. Il capo dello Stato si recherà quindi a largo Soriano, parco Gravina, dove c’è la lapide che ricorda le vittime della strage nazista. Una strage rimasta a lungo sottaciuta, dimenticata dagli storici e dalla popolazione. C’è intanto chi non potrà salutare il presidente lungo le strade di Acerra appena rimesse in sesto per l’occasione. Giovanni, papà acerrano di un bimbo colpito da un linfoma, ha motivato quest’assenza con un messaggio accorato che sta spopolando sui social. «Sono il papà di Giuseppe esordisce Giovanni rivolgendosi idealmente al capo dello Stato – un bambino che ora ha quattro anni e che due anni fa ha dovuto combattere una terribile battaglia contro un linfoma. Il 25 aprile Lei farà visita alla mia città. Purtroppo non sarò presente. Sarò a Roma, all’ospedale pediatrico Bambin Gesù, per una visita programmata per mio figlio».

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