Carta e penna per chiedere chiarimenti e verificare eventuali irregolarità sull’affidamento alla Sogert del servizio di riscossione tributi e patrimonio immobiliare comunale. I consiglieri di opposizione Salvatore Lettera e Francesco Pezone hanno presentato un articolato documento perché a loro dire la determina n. 38 adottata lo scorso 4 ottobre dal responsabile del settore Tributi Raffaella Cavallo presenta una serie di vizi di legittimità. Oltre che al funzionario comunale la nota è stata indirizzata anche al segretario generale, nella qualità di responsabile Anticorruzione e Trasparenza, al sindaco Ernesto di Mattia e per conoscenza all’Anac e al prefetto di Caserta Giuseppe Castaldo. “Si chiede, ciascuno per quanto di propria competenza, con l’urgenza che il caso – recita un passo del documento di Lettera e Pezone – di verificare e relazionare in maniera dettagliata, affinché vengano tutelati gli interessi e le ragioni dell’Ente Comune di Sant’Arpino. Nel caso vi fossero irregolarità si provveda a porre in essere tutti gli atti consequenziali e a valutare i profili di responsabilità e a comminare una sanzione disciplinare al responsabile del settore per l’evidente violazione di legge addebitando a quest’ultimo ogni eventuale costo che dovesse essere contestato all’Ente dalla Società Sorget spa”. I due esponenti della minoranza annunciano il ricorso alla magistratura in caso di inottemperanza. “In mancanza di riscontro, gli scriventi non potranno evitare di ricorrere alle competenti autorità giurisdizionali per la difesa e l’interesse del Comune di Sant’ Arpino. Alle autorità che ci leggono per conoscenza in indirizzo si chiede di vigilare sull’operato degli uffici competenti. Lettera e Pezone chiedono inoltre che “venga previamente acquisito il parere del segretario generale, nel merito, anche nella sua qualità di responsabile Anticorruzione e Trasparenza”. I dubbi di legittimità sollevati da Salvatore Lettera e Francesco Pezone appaiono più che fondati. La responsabile del settore Tributi Raffaella Cavallo non ha rispettato il criterio di rotazione espresso in modo chiaro dall’articolo 36 del codice dei contratti “in modo da assicurare l’effettiva possibilità di partecipazione delle microimprese, piccole e medie imprese”. La Sogert ottiene per la terza volta consecutiva l’affidamento del servizio di riscossione tributi e patrimonio immobiliare comunale. Nel provvedimento firmato dalla Cavallo manca la determina a contrarre in contrasto con le linee guida dell’Autorità nazionale anticorruzione. I poveri cittadini vengono tartassati, si arriva anche al pignoramento dei conti correnti, mentre gli imprenditori che hanno costruito palazzoni non hanno ancora pagato gli oneri concessori come nel caso della cooperativa Sant’Elpidio che deve al Comune di 43mila euro. Perché la Sogert non dispone la riscossione coattiva?

Mario De Michele

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