Dire più bugie di Pinocchio è un’impresa impossibile. Non per Tommaso Barbato che con nonchalance mette in fila una serie di balle colossali da fare invidia anche al noto burattino di legno. Sul caso Nicolino Botti il sindaco di Teverola incolla l’ennesima figurina nell’album degli atti amministrativi illegittimi. Il responsabile dell’Utc si è dimesso dopo il fuoco di fila del gruppo Teverola Sostenibile e di Campania Notizie, oggi Italia Notizie. È evidente a tutti. E lo sa l’universo mondo. Eppure, con la faccia tosta come quella dei Bronzi di Riace, Barbato ha il coraggio di definire “un fatto normale e previsto” le dimissioni di Botti da capo dell’ufficio tecnico. “Ha terminato il suo mandato e si è dimesso”, ha dichiarato il primo cittadino teverolese mentendo per la gola. E ha aggiunto: “Le accuse sull’illegittimità della nomina di Botti sono tutte falso, è tutto regolare”.
Barbato avrà confuso Natale con il Carnevale. Solo un Pulcinella potrebbe comportarsi in questo modo ridicolo e offensivo. Il sindaco crede di poter gabbare i cittadini ma la sua difesa d’ufficio è un boomerang contro l’intera maggioranza. Basta ricostruire fedelmente la cronistoria di una vicenda che (s)qualificala la squadra di governo. Teverola Sostenibile contesta l’incarico a Botti lo scorso 14 settembre. Barbato reagisce scompostamente: revoca l’assessore Giusy Caputo. Poi chiede e ottiene la testa del presidente del consiglio Amelia Martino, che si dimette prima della mozione di sfiducia in assise. Per ben 18 giorni viene negato l’accesso agli atti richiesto da Alfonso Fattore, capogruppo di Teverola Sostenibile. Solo in seguito alla battaglia dell’opposizione e di Campania Notizie vengono consegnati tutti i documenti, a dimostrazione che il “diniego” era immotivato e fuorilegge. Tra i documenti “negati” c’era la nota del dipartimento della Funzione pubblica che di fatto dichiarava illegittima la nomina per limite di età: l’incarico doveva essere assegnato a un tecnico di 65 anni al massimo. Botti ne ha 73, quasi 10 anni in più. In buona sostanza il dipartimento della Funzione pubblica ha accolto tutti i rilievi mossi da Teverola Sostenibile. Per avere mani libere il trio Barbato-Lusini-Caserta ha ideato la revoca di Carlo Barbato quale responsabile dell’area Finanziaria. Il motivo? Ha messo per iscritto che non avrebbe firmato alcun atto istruito da Botti per la sua nomina illegittima a capo dell’Utc. Una ritorsione in palese violazione dell’art. 97 della Costituzione: “I pubblici uffici sono organizzati in modo che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione”. La dipartita di Botti lascia scoperto un altro fronte: la presenza costante di tale Alessandro Pisani all’interno dell’Utc. Il soggetto “non identificato” aveva rapporti sia con i dipendenti che con gli utenti. In pratica Botti veniva assistito da un tizio privo di incarico. A che titolo? E la riservatezza degli atti, tanto rinfacciata all’opposizione, che fine ha fatto? Teverola Sostenibile ha presentato un’interrogazione consiliare sul caso Pisani. Alla domanda: “È stato attribuito un incarico?”. Il sindaco ha risposto che “ad oggi non vi sono incarichi di collaborazione conferiti al sig. Alessandro Pisani”. E ha rimarcato: “Per quanto riguarda l’asserita presenza dello stesso presso l’Utc, interfacciandosi sia con gli utenti che con i dipendenti, si provvederà agli opportuni accertamenti ed, eventualmente, agli interventi del caso”. Barbato-Pinocchio dice un’altra bugia. Sa bene che Pisani era una presenza fissa nell’ufficio e affiancava Botti. Quest’ultimo nella sua breve (menomale!) esperienza alla guida dell’Ufficio tecnico ha rateizzato il pagamento degli oneri di urbanizzazione con un atto illegittimo in quanto carente del parere del settore Finanziario e ha concesso licenze edilizie a pioggia. Com’era prevedibile è stato il braccio operativo del trio delle meraviglie Barbato, Lusini, Caserta. Ma questa mano è stata stravinta dai giovani di Teverola Sostenibile, che hanno condotto (assieme a Campania Notizie, oggi Italia Notizie) una battaglia di legalità mettendo spalle al muro i dinosauri della prima Repubblica. Tommaso Barbato può continuare a dire balle. I cittadini lo hanno inquadrato. È un bugiardo matricolato. Come Pinocchio farebbe bella figura. Meglio ancora come Pulcinella.
Mario De Michele