Crescent e Piazza della Libertà opere abusive in quanto l’opera ha comportato l’alterazione di due tratti del torrente Fusandola e l’occupazione dell’area del demanio marittimo corrispondente alla foce dello stesso torrente. La conferma arriva dal ministro Gilberto Pichetto Fratin che ha risposto all’interrogazione parlamentare presentata dell’onorevole Pino Bicchielli, vice presidente di Noi Moderati alla Camera dei Deputati. Inoltre, ha chiarito il ministro nella sua risposta all’onorevole Bicchielli, lo scorso 10 gennaio è pervenuto al ministero dell’Ambiente «un nuovo atto di diffida e messa in mora, con cui veniva reiterato quanto già indicato nel precedente atto, rimarcando altresì la sussistenza del pericolo d’esondazione del torrente Fusandola nel centro storico di Salerno». «Si squarcia definitivamente il velo dei silenzi e delle bugie su una storia di abusi, inadempienze, di opere altamente impattanti compiute al di fuori delle regole e delle esigenze di sicurezza dei cittadini. Una sacca di potere che da decenni occupa il territorio, sentendosi intoccabile, ha messo e continua tuttora a mettere a rischio la popolazione di Salerno. E il bello è che sono gli stessi che di fronte a eventi calamitosi pretendono di dare lezioni sulla prevenzione e sulla cura del territorio – ha dichiarato il deputato Bicchielli – La risposta alla mia interrogazione da parte del ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, che ringrazio per la sollecitudine e la ricostruzione oggettiva e puntuale dell’incresciosa vicenda del Crescent, certifica il male fatto al territorio da una classe politica arrogante, che alterando il corso del Fusandola e occupando il demanio marittimo in corrispondenza della sua foce per realizzare l’abusiva autocelebrazione della propria tracotanza, espone quotidianamente i cittadini a gravi rischi. Non ci fermeremo, e continueremo la nostra battaglia a fianco della popolazione e nelle istituzioni finché lo stato dei luoghi non sarà ripristinato e non sarà dato seguito alle prescrizioni dell’autorità giudiziaria. Intanto le responsabilità precise di quanto accaduto hanno avuto il sigillo dell’ufficialità istituzionale, e vedremo se ancora qualcuno avrà l’ardire di negare l’evidenza».