Il telefono di Leonardo Apache La Russa, 21enne figlio terzogenito del presidente del Senato Ignazio, accusato di violenza sessuale ai danni di un’amica del liceo, di 22 anni, dopo una notte in discoteca a Milano, non è stato sequestrato perché la sim è intestata al padre e dunque è “coperta” dall’immunità parlamentare. È pur vero che, presumibilmente, non avrebbe “restituito” contatti diretti tra La Russa junior e la ragazza, visto che il primo non aveva il numero della seconda (e il giorno dopo le ha infatti scritto su Instagram, senza ottenere risposta). Effettuate invece le copie dei telefoni della vittima e delle sue amiche, con tutte le chat. Gli investigatori della Squadra mobile stanno interrogando in queste ore uno dei titolari del club esclusivo a qualche centinaio di metri dal Duomo, dove Leonardo Apache La Russa ha incontrato la ragazza 22enne che poi l’ha accusato di violenza sessuale. È uno degli sviluppi investigativi dell’inchiesta coordinata dal pm Rosaria Stagnaro e dall’aggiunto Letizia Mannella, che sentiranno altre persone, sempre in relazione alla festa nel locale durante la quale la ragazza avrebbe perso il controllo di sé dopo aver consumato un drink che, secondo quanto le ha raccontato un’amica, le avrebbe offerto il figlio del presidente del Senato. Le audizioni delle persone informate sui fatti proseguiranno con i soci del club e gli invitati presenti quella notte, alla ricerca di elementi che possano confermare o smentire il racconto dell’amica. Poche speranze, invece, ci sono per trovare nelle telecamere di sorveglianza (interne ed esterne) le immagini della serata, che di solito restano memorizzate per non più di 24 ore. La Squadra mobile ha acquisito le copie dei telefonini della presunta vittima e di tre sue amiche citate nella querela deposita il 29 giugno scorso, circa 40 giorni dopo l’incontro con La Russa. Infine è stato confermato che non è stato possibile acquisire il telefonino del ragazzo 19enne perché la scheda è intestata al padre e quindi protetta dall’immunità parlamentare. Ma va detto che nel cellulare non dovrebbero risultare conversazioni con la ragazza, di cui Leonardo Apache non aveva il numero e a cui, il giorno dopo la presunta violenza, ha scritto via Instagram. Ma lei non gli ha risposto per paura.

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