La premier laburista australiana Julia Gillard, che guida un precario governo di minoranza, in caduta libera nei sondaggi, e’ intervenuta con decisione, dopo aver esitato a lungo, per controllare la crisi legata a scandali sessuali e di frode, che hanno colpito un suo deputato e il presidente della Camera, da lei stessa nominato per assicurarsi un voto in piu’ in parlamento.

Gillard, che governa con il sostegno di due indipendenti e un verde, ha ritirato il suo sostegno al ritorno alla carica di speaker della Camera dell’indipendente ex conservatore Peter Slipper, finche’ non sara’ esonerato sia dalle accuse civili di molestie sessuali di un suo collaboratore, sia da quelle penali di aver firmato in bianco buoni per l’uso di taxi. La premier ha inoltre sospeso dal partito il deputato Craig Thompson, accusato di aver usato una carta di credito del sindacato operatori sanitari, di cui era segretario fino al 2007 prima di entrare in parlamento, per pagare prostitute, pasti sontuosi e acquisti in contanti. ”Credo che si sia superato il limite”, ha detto Gillard. ”Sento profondamente che gli australiani guardano a questo parlamento e lo vedono oppresso da una nuvola nera”. Thompson, che siedera’ in Parlamento come indipendente, ha promesso di votare a favore del governo, ma la sospensione di Slipper, che sara’ sostituito da un deputato laburista, toglie al governo un voto perche’ lo speaker normalmente non puo’ votare. Il governo rimane cosi’ con 70 voti nella Camera di 150 deputati, contro i 71 dell’opposizione conservatrice. E resta ancora di piu’ alla merce’ dagli indipendenti e dei Verdi a pochi giorni dalla riapertura del parlamento, quando dovra’ presentare il cruciale bilancio di previsione.

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