Giovanni Toti ha dato le dimissioni dall’incarico di governatore della Liguria. Lo si è appreso dalla Regione. A consegnare la lettera di “dimissioni irrevocabili” all’ufficio protocollo della Regione Liguria è stato questa mattina alle 10.40 l’assessore Giacomo Giampedrone su delega dello stesso Toti. “Le elezioni ci saranno entro 90 giorni perché così prevede il nostro statuto”, ha chiarito lo stesso Giampedrone. “Questo è l’ennesimo sacrificio che compie per la nostra Regione. Ci auguriamo che possa tornare al piu presto un uomo libero, quindi che possa tornare con noie a valutare il suo futuro è un momento difficile per lui soprattutto per tutti noi ma anche di grande orgoglio”, ha commentato l’assessore, amico e fedelissimo di Toti dopo aver consegnato la lettera di dimissioni all’Ente. “Abbiamo deciso di confermare l’inaugurazione della Via dell’Amore (lo storico sentiero delle Cinque Terre chiuso da molti anni, ndr). E’ un’opera straordinaria – ha detto Giampedrone – voluta fortemente da lui come presidente e come commissario per la lotta al dissesto”. In base all’art. 126 della Costituzione le dimissioni del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti “comportano automaticamente le dimissioni della Giunta regionale e lo scioglimento anticipato del Consiglio”, si legge in una nota di Regione Liguria. “Da quel momento il Consiglio regionale, la Giunta regionale e il presidente facente funzioni entrano in regime di prorogatio fino all’insediamento del nuovo consiglio regionale e della nuova Giunta, per assicurare la continuità amministrativa dell’Ente e poter compiere quelle attività di ordinaria amministrazione o atti indifferibili e urgenti che si rendessero necessari nel periodo transitorio”. Dal punto di vista istituzionale le elezioni verranno convocate dal presidente facente funzioni della Giunta regionale Alessandro Piana d’intesa con la presidente della Corte d’Appello di Genova e si svolgeranno entro il termine di 90 giorni dalla data delle dimissioni. “La Giunta ringrazia sentitamente Giovanni per l’importante lavoro svolto in questi anni – ha detto il presidente ad interim Alessandro Piana – e si augura che possa ritrovare quanto prima la giusta libertà personale e familiare. Ora proseguiamo in questo periodo verso le elezioni con tutta quella serie di impegni necessari per la Liguria nell’ambito dell’ordinaria amministrazione”. “In Liguria siamo di fronte all’ennesimo tentativo di sovvertire il voto popolare usando inchieste e arresti. La Lega non si fa intimidire e i cittadini sapranno rispondere democraticamente riconfermando il centrodestra che ha rilanciato la Regione da tutti i punti di vista”, afferma una nota della Lega. “Ringraziamo il Presidente Toti per aver rilanciato la Liguria in questi nove anni di ottimo lavoro. Infrastrutture, sviluppo turistico, crescita economica: la Regione è stata trasformata. La sinistra, che per decenni l’ha tenuta bloccata, arretrata e immobile, spera di sciacallare sulle indagini per tornare a spartirsi il potere. I cittadini non lo permetteranno”, afferma in una nota il deputato e responsabile organizzazione di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli. “Toti è un nostro avversario. La valutazione sulla sua gestione è negativa. I profili di conflitto di interessi sono quanto di più estraneo alla prassi di Azione si possa immaginare. Ma forzare le dimissioni di un Governatore attraverso l’imposizione di misure cautelari a pioggia è indegno di uno Stato di diritto. Così come indegno è usare le inchieste come fondamento di un confronto politico. Non è stata un bella pagina per la democrazia italiana”, commenta su X il leader di Azione Carlo Calenda. Italia Viva “starà insieme per le regionali, anche in Liguria”, con il centrosinistra, ma “non presenterà” una sua candidatura che “verrà invece presentata dalla coalizione”. A dirlo a SkyTg24 è il leader di Italia Viva Matteo Renzi. “Noi lavoreremo sul programma”, aggiunge. Per quanto riguarda l’eventuale leadership, Renzi osserva: “In una coalizione il capo lo fa chi prende più voti. Se Elly Schlein è la leader del Pd e se l’è conquistato con le primarie, se vince le elezioni tocca a lei fare il presidente del Consiglio”.