Verrà conferito oggi dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere l’incarico per l’autopsia sul corpo della 24enne albanese Eleonor Toci, strangolata e uccisa dal marito Luzmil il 9 ottobre scorso nel letto di casa, a San Felice a Cancello, nel Casertano. Il delitto avvenne davanti ai piccoli figli della coppia, di 4 e 6 anni, che dormivano in camera dei genitori e che, per ora, in attesa della valutazione di Procura e tribunale per minorenni, restano affidati ad alcuni parenti. Il più grande dei bimbi mostrerà in videochiamata alla zia il corpo della madre sul letto, e sarà lui nei prossimi giorni a dover affrontare con tutta probabilità un incidente probatorio, per ricostruire in modalità protetta davanti al gip, al pm e al papà assistito da un difensore, quando accaduto all’alba del nove ottobre, e cristallizzare dunque elementi fondamentali di prova. Nell’interrogatorio di garanzia dopo il fermo tenuto davanti al giudice per le indagini preliminari venerdì 11 ottobre, il 30enne Luzmil Toci ha ribadito la confessione già resa subito dopo il fatto, ovvero di aver strangolato la moglie nel letto, ma questa volta, rispetto al primo interrogatorio, ha fornito anche delle spiegazioni, dunque una sorta di movente, facendo riferimento a domande familiari su cui sono in corso verifiche degli inquirenti, da cui per ora non trapela nulla. I carabinieri della Compagnia di Maddaloni guidati dal capitano Federico Arrigo, con il coordinamento della Procura di Santa Maria Capua Vetere, hanno accertato che tra Luzmil e la moglie c’era stata una colluttazione, forse mentre l’uomo cercava di strangolarla.

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