La scrittrice Alicia Steimberg, che nei suoi romanzi ha raccontato i drammi sociali del Sud America con profonda compassione psicologica, e’ morta in un ospedale di Buenos Aires all’eta’ di 78 anni. Nata il 18 luglio 1933 a Buenos Aires, citta’ che rappresenta una delle costanti della sua narrazione, Steimberg era la figlia maggiore di una famiglia di ebrei immigrati (dall’Ucraina, dalla Romania e dalla Russia).

La crescita in un ambiente familiare poco sereno, a causa delle ristrettezze economiche e della prematura morte del padre, ha influenzato i suo romanzi, nei quali viene rappresentata l’emarginazione sociale e il disagio psicologico. La sua prima opera ”La loca 101” (1973), e’ una sorta di anticipazione del clima di oppressione e terrore dei regimi militari. Pur denunciando con crudezza la violenza insita nella societa’ argentina, Steimberg ha sempre descritto storie drammatiche con grande ironia e umorismo. Tra le altre opere si ricordano ”Il suo spirito innocente” (1981), ”Come ogni mattina” (1983), ”Quando dico Maddalena” (1992) e ”Vite e svolte” (1999). In italiano e’ stato tradotto recentemente il romanzo ”Musica e orologi” (Lantana), racconto di un’infanzia e adolescenza di una famiglia ebrea di orologiai trasferitisi in Argentina. Aggiudicandosi piu’ volte prestigiosi premi letterari e tradotta in varie lingue, Steimberg e’ internazionalmente riconosciuta da pubblico e critica come una delle piu’ rappresentative autrici del suo Paese.

 

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