TORRE DEL GRECO – Deiulemar: appello contro fallimento rinviato al 26 settembre rinviata al 26 settembre l’udienza alla Corte di appello di Napoli sul ricorso contro il fallimento della Deiulemar compagnia di navigazione.

L’ultima chance per evitare il crac da un miliardo di euro della compagnia che fa capo alle famiglie Della Gatta, Iuliano e Lembo ed aprire una procedura di concordato preventivo. La societa’ di Torre del Greco che ha emesso 628 milioni di obbligazioni irregolari ed e’ stata dichiarata fallita il 28 aprile scorso. La Corte di appello di Napoli, ha ricordato Astolfo di Amato, legale della Deiulemar e professore di diritto commerciale nell’Universita’ Federico II di Napoli, si esprimera’ sulla dichiarazione di fallimento. “Lo stesso giorno in cui c’e’ stata l’udienza per il fallimento – ha spiegato il legale – abbiamo infatti depositato la richiesta di concordato preventivo. Nei casi in cui esistono due procedure parallele di fallimento e di concordato preventivo, quest’ultima ha la precedenza e non si puo’ dunque dichiarare fallita una societa’ se prima non e’ stata smontata la proposta concordataria avanzata”. Il piano di concordato contempla anche il conferimento in compagnia, a favore dei creditori, della Deiulemar Shipping, societa’ diversa dalla fallita ed in mano alle nuove generazioni delle famiglie Della Gatta, Iuliano e Lembo. Di Amato ricorda che “con la proposta di concordato e’ offerto agli obbligazionisti il 52%, in parte in contanti, in parte in azioni della nuova societa’ in cui confluira’ la Shipping. A sostegno del concordato Di Amato si e’ appellato anche al principio tutelato nel Dl sviluppo che rende piu’ agevole la richiesta di concordato. Secondo le nuove norme c’e’ infatti la possibilita’ di chiedere al Tribunale il concordato preventivo con una mera dichiarazione, riservandosi di presentare in seguito la proposta, il piano e la documentazione necessari. “Lo spirito del nuovo decreto – ha aggiunto Di Amato – e’ quello di salvare l’azienda”. Il crac di Deiulemar coinvolge 13mila risparmiatori, gran parte dei quali sono cittadini di Torre del Greco. Sul buco da un miliardo di euro indaga la Procura di Torre Del Greco che ha aperto un fascicolo per associazione a delinquere, truffa e appropriazione indebita.

 

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