Un eventuale Monti bis sarebbe “una polizza di assicurazione per il mondo dei banchieri”. A dirlo é il leader di Sinistra Ecologia e Libertà, Nichi Vendola, che in un’intervista a Repubblica afferma anche che il Pd non ha contrastato abbastanza le politiche “liberiste” dell’attuale governo ma ha prodotto soltanto “un rumore di fondo”. Vendola non è stupito dalla “disponibilità” di Mario Monti: “lo slittamento verso sistemi politici subordinati ai voleri dei mercati finanziari è un fenomeno esplicito e perfino baldanzoso”.

Anche nel Pd, aggiunge, ci sono “espliciti filoni culturali neoliberisti”, mentre il “generoso tentativo” di Bersani di “provare a condizionare da sinistra l’agenda dei professori” è fallito. Anzi, prosegue, “c’é stato un sostegno acritico a provvedimenti socialmente iniqui come le due controriforme Fornero”. “Chiedo al Pd se esista la possibilità di una spending review che riguardi i poteri forti – rilancia Vendola -, le grandi corporazioni, banche e compagnie di assicurazione. Che riguardi i manager che si aumentano i benefit milionari nel pieno del tracollo economico. Esiste anche a questo livello un problema di sobrietà o un banchiere va tolto da questa rubrica perché il ministro Passera potrebbe averne un dispiacere?”. Insomma per Vendola in un patto dei progressisti con Bersani “il Monti bis non può essere una delle ipotesi in campo”. Le primarie? “Nei prossimi giorni deciderò – dice -. Non so se siano una possibilità per ridare speranza all’Italia”.

 

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