Sono tutte straniere le societa’ ed i soggetti coinvolti nella maxi evasione Iva per circa 112 milioni di euro scoperta dalla Guardia di Finanza di Bergamo.
Le Fiamme Gialle hanno appena concluso 17 verifiche fiscali eseguite nei confronti di altrettante societa’ che, pur avendo la propria sede legale all’estero, hanno commercializzato in Italia migliaia di tonnellate di materie prime (soprattutto polimeri e cellulosa) per un valore di 560 milioni di euro, evadendo la relativa Iva. Le societa’ estere individuate, tutte comunitarie, sono risultate risiedere in Cipro (3), Francia (3), Gran Bretagna (9), Irlanda (1) e Spagna (1). Le attivita’ di polizia giudiziaria e quelle di verifica fiscale sono durate oltre tre anni e mezzo ed hanno permesso di contestare a persone di nazionalita’ inglese (3), francese (2), irlandese (1), polacca (1), tedesca (1) ed italiana (1), da tempo residente all’estero, reati commessi tra il 2004 ed il 2008 per omessa presentazione della dichiarazione Iva, infedelta’ della dichiarazione Iva, occultamento o distruzione dei documenti contabili. Il sistema di frode e’ stato realizzato attraverso l’improprio utilizzo delle partite Iva italiane che, a richiesta delle societa’ comunitarie, sono attribuite dal Centro Operativo di Pescara dell’Agenzia delle Entrate per consentire la diretta fatturazione delle operazioni commerciali effettuate in Italia senza il tramite di un rappresentante fiscale nazionale. L’operazione e’ stata chiamata ‘999’ perche’ tali partite Iva hanno la caratteristica di essere contraddistinte dalla serie numerica 999 prima dell’ultima cifra. In un caso una societa’, formalmente domiciliata in Irlanda ma operante stabilmente in Italia, ha sottratto all’imposizione diretta (Ires ed Irap) una base imponibile di oltre 62 milioni di euro. Nell’ambito delle indagini sono stati eseguiti sequestri per ‘equivalente’ per 4 milioni di euro e segnalati all’Agenzia delle Entrate valori da poter sottoporre a sequestro amministrativo per 80 milioni di euro.