NAPOLI – Ha risposto per circa cinque ore alle domande del gip Maria Vittoria Foscini, l’avvocato Salvatore Maria Lepre, arrestato ieri dalla Dia con l’accusa di millantato credito. Lepre, che si trova in isolamento nel carcere di Poggioreale ed è difeso dal collega Mauro Valentino, è accusato in particolare di aver chiesto forti somme di denaro ai clienti facendo loro credere di dover corrompere magistrati, soprattutto giudici di Cassazione.

Il penalista ha spiegato, a tratti anche in maniera veemente, che tiene in modo particolare ai ricorsi per Cassazione perché ha accumulato una lunga esperienza nel settore; quel tipo di ricorsi, del resto, è impegnativo e richiede un impegno, e dunque un costo, assai maggiore. Lepre ha poi smentito di avere mai millantato amicizie illecite e ha sostenuto che il verbo “ungere”, da lui più volte usato con i clienti, si riferiva a se stesso. Quella di dare mance ai commessi, infine, a giudizio dell’indagato rientra nella prassi quotidiana degli avvocati, che per risparmiare tempo, quando le copie degli atti giudiziari servono loro solo per motivi di studio, le chiedono appunto ai commessi in cambio di un piccolo compenso. L’avvocato Valentino ha depositato una documentazione medica in base alla quale ha chiesto che a Lepre vengano concessi gli arresti domiciliari. Si attende il parere dei pm Sergio Amato ed Enrica Parascandolo.

 

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