Un bilancio di sei morti e due feriti gravi in un incidente avvenuto in motoslitta nella notte, sul Cermis, in Trentino. La montagna e’ la stessa che il 2 febbraio 1998 aveva visto 19 vittime per un aereo dei marines finito contro una cabina della funivia.

E sempre la funivia aveva causato 42 morti nel 1976, per il distacco di una cabina. Proprio le piste del Cermis dovrebbero essere protagoniste domenica della tappa finale di una nota gara di sci, il Tour de Ski. L’incidente e’ avvenuto intorno ai duemila metri di quota dopo le 22, tra la localita’ Alberghi e il Doss dei Laresi. Il gruppo di turisti, provenienti dall’Europa dell’Est – russi o polacchi, secondo le prime informazioni ancora da confermare – viaggiava su di una motoslitta con rimorchio.

Sembra abbiano percorso nel buio una pista ‘nera’, chiamata Olimpia 2, finendo ribaltati lungo il bordo della pista, sfondando le reti di protezione e cadendo in una scarpata per cento metri. Alcuni di loro sono stati sbalzati sulla neve, altri tra le rocce nel bosco. Le vittime sono quattro uomini e due donne. I feriti, di cui uno molto grave, sono stati trasportati con un elicottero dell’esercito giunto da Bolzano, uno all’ospedale di Cavalese, l’altro al S.Chiara di Trento. Le ricerche e i soccorsi sono stati effettuati dal Soccorso alpino della Val di Fiemme, inizialmente con 14 uomini e cani da ricerca, cui si sono aggiunti via via rinforzi assieme a vigili del fuoco di Cavalese, operatori degli impianti di risalita e del 118.

Gli elicotteri di emergenza non hanno invece potuto alzarsi in volo a causa dell’oscurita’. L’ipotesi e’ che i turisti, di cui le localita’ sciistiche del Cermis sono affollate in queste vacanze tra Natale e anno nuovo, avessero trascorso la serata in uno dei rifugi o ristoranti in quota, per fare poi ritorno in albergo a tarda sera. Sono stati probabilmente traditi dal buio della pista, mentre poco piu’ in basso si trovava una pista ‘rossa’ illuminata, autorizzata quindi ad essere percorsa anche in notturna. Le ricerche di alcuni di loro sono state rese ancora piu’ complesse, oltre che dal buio, anche dal fatto di essere finiti oltre il limite della pista, dove non c’e’ neve ma solo rocce e bosco fitto.

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