C’era “una banda del 5%” che prendeva una percentuale illecita su ogni operazione e c’erano “pagamenti riservati” ai vertici di Mps: l’ex funzionario della banca d’affari Dresdner, sentito a Roma dalla Gdf, ha confermato tutte le accuse nei confronti di Mps che aveva già messo in un verbale di polizia giudiziaria nel 2008.
Rizzo, che è stato sentito dagli uomini del nucleo di polizia valutaria della Guardia di Finanza, ha dunque ribadito le sue accuse nei confronti degli ex vertici della banca e ha fatto anche i nomi dei funzionari di Dresdner che hanno partecipato alle riunioni in cui si affrontava la questione delle percentuali per i funzionari di Rocca Salimbeni. Persone che saranno adesso sentite nei prossimi giorni dalla procura di Siena che indaga sull’acquisizione di Antonveneta e sulla vicenda del derivato Alexandria.
Rizzo ha anche confermato l’esistenza dei nastri – depositati a Milano già nel 2008 – sui quali avrebbe registrato le conversazioni tra lui e gli altri funzionari della Dresdner nelle occasioni in cui si parlava di Mps. Si tratterebbe, secondo quanto si apprende, di 2-3 nastri relativi a riunioni interne alla banca d’affari alle quali ha partecipato lo stesso Rizzo. Registrazioni effettuate su suggerimento dei legali nel timore che, una volta denunciate l’anomalia relativa a Mps, nei suoi confronti potesse essere aperta una procedura di licenziamento. Nel verbale del marzo del 2008, in particolare, Rizzo citava una cena con il funzionario della Dresdner, Michele Cortese – che sarà sentito anche lui nei prossimi giorni – nella quale quest’ultimo affermava che “Baldassarri e Pontone (capo area finanza e responsabile ufficio di Londra Mps, ndr) avevano percepito una commissione indebita dell’operazione per il tramite di Lutifin. Mi disse che i due erano conosciuti come la banda del 5% perché su ogni operazione prendevano una percentuale”.
MUSSARI IN PROCURA A SIENA L’ex presidente dell’Abi e del Monte dei Paschi, Giuseppe Mussari, è arrivato in procura a Siena per essere sentito nell’ambito dell’inchiesta sull’acquisizione di Antonveneta. L’ex presidente di Banca Monte dei Paschi Giuseppe Mussari è pronto a rispondere a tutte le domande dei sostituti procuratori “ma non in data odierna”. Lo ha riferito il suo legale, l’avv. Fabio Pisillo, spiegando che questa decisione è stata presa in considerazione dell’assenza dell’altro difensore Tullio Padovani. L’intenzione di rispondere all’ interrogatorio e alle domande dei pm, spiega ancora Pisillo, è stata dichiarata dallo stesso Mussari. L’impedimento dell’avv. Padovani era stato dichiarato con un’istanza di differimento il 2 febbraio.
“Padovani – spiega Pisillo – era impegnato in Cassazione in un procedimento fissato da molto tempo. Mussari ha chiesto che venga fissata un’altra data, fin da giovedì di questa settimana, per di consentire di rispondere all’ interrogatorio assistito da entrambi i difensori”. “Auspichiamo che si creino in tempi brevi le condizioni per un interesse da parte di soci finanziari stabili e di qualità per la banca”. Lo ha detto l’amministratore delegato Mps, Fabrizio Viola, precisando che “in questo momento nuovi soci non ce n’é pronti ad investire”.