Almeno 10 persone sono morte e altre 16 sono rimaste ferite nell’esplosione di un’autobomba avvenuta alla fermata di una stazione di autobus a Bassora, in un quartiere abitato prevalentemente da musulmani sciiti. Lo riferisce la polizia.

La bomba è esplosa a nord di Bassora, ha precisato Ali, al-Maliki, capo della Commissione per la Sicurezza della stessa provincia. In un altro attentato, avvenuto poco prima davanti al palazzo delle imposte, non sono state segnalate vittime, ha aggiunto.

 

 

ONG, 112MILA CIVILI UCCISI IN VIOLENZE DAL 2003 – Almeno 112mila civili sono morti nei combattimenti e negli attacchi che hanno insanguinato l’Iraq dopo l’invasione della coalizione anglo-britannica nel marzo del 2003, secondo un nuovo bilancio pubblicato oggi dall’Ong ‘Iraq Body Count’, con sede in Gran Bretagna. Nel documento, l’organizzazione riferisce che tra i 112.017 e 122.438 civili sono stati uccisi durante i 31.500 attacchi avvenuti in dieci anni. Includendo le morti dei soldati e dei ribelli, la cifra potrebbe raggiungere 174mila. Il conflitto religioso nel quale il Paese è sprofondato fra il 2006 e il 2008 è di gran lunga il più sanguinoso.

Nel febbraio del 2006, un attentato contro un mausoleo sciita a Samarra, a nord di Baghdad, ha segnato l’inizio delle violenza senza precedenti, con le milizie sciite e sunnite da un lato e le forze dell’occupazione straniera dall’altro. In quell’anno, riferisce sempre il rapporto, 31.418 civili sono morti negli attacchi. Nel 2007, le violenze hanno provocato 20.930 vittime. E dieci anni dopo l’invasione, l’Iraq continua ad essere devastato da bombardamenti quotidiani e assassini. “Il conflitto non è ancora terminato”, riferisce Iraq Body Count. “E’ sempre onnipresente e generalizzato. La data del suo inizio é nota, ma la sua fine non è affatto in vista”.

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