La sospensione dei processi Ruby e Mediaset e dei termini di prescrizione del reato. E’ questa l’ipotesi più probabile dopo la decisione di stamani del primo presidente della Cassazione Ernesto Lupo di unificare le istanze di trasferimento da Milano a Brescia dei due procedimenti avanzate da Silvio Berlusconi e assegnarle alla sesta sezione della Suprema Corte che, si prevede nel giro di almeno un mese, dovrebbe pronunciarsi prima sulla ammissibilità o meno della richiesta di rimessione per legittimo sospetto e poi eventualmente sul merito.
In attesa del pronunciamento degli ermellini, in base al codice di procedura penale, già domani mattina, i giudici della Corte d’Appello, davanti ai quali il processo Mediaset è alle battute finali – mancano le arringhe di un paio di difese – hanno davanti due possibilità: o valutare il legittimo impedimento presentato oggi, via fax, fatto valere dal leader del Pdl e dai suoi legali parlamentari, in quanto tutti e tre impegnati in una riunione del comitato di presidenza del partito, e poi decidere per ragioni di opportunità se fermare il procedimento, oppure decidere direttamente se bloccarlo senza valutare il legittimo impedimento. Quel che è certo è che, secondo le norme definite da molti “poco chiare”, non è consentito entrare in camera di consiglio per emettere la sentenza, cosa che, stando al calendario delle udienze fissato da tempo, era in programma proprio domani. Programma poi ‘saltato’ per i rinvii di parecchie udienze a causa dei vari impedimenti e i problemi di salute lamentati dal Cavaliere, uno degli imputati per frode fiscale, e che in primo grado si è visto condannare a quattro anni di carcere (tre dei quali coperti da indulto) e a cinque di interdizione dai pubblici uffici. Lo stesso discorso vale per il processo sul caso Ruby che riprenderà lunedì pomeriggio ma in assenza dei difensori impegnati, come lo stesso la conclusione della requisitoria della Procura con la richiesta di condanna dell’ex premier, imputato per concussione e prostituzione minorile, slitterebbe a dopo il verdetto della Cassazione sulla legittima suspicione. Lo stop dei due processi e della prescrizione per motivi di opportunità è dunque l’ipotesi più probabile anche se la certezza non è matematica. Ciò perché con l’assegnazione dell’istanza di rimessione (riunificata) alla sesta sezione della Cassazione – quella competente per il reato di concussione ritenuto più grave rispetto alla frode fiscale – si è venuta a creare una situazione senza precedenti: ciò fa pensare che il presidente Lupo abbia già valutato la richiesta di trasferimento per legittima suspicione come ammissibile anche se, in realtà, un giudizio in questo senso non è ancora arrivato ed è stato affidato alla sezione cui spetta il copito di esprimersi, nel caso venisse superato lo scoglio dell’ammissibilità, nel merito. D’altro canto però, interpretando la trasmissione alla sesta sezione come un primo filtro e un riscontro d’ammissibilità, il codice prevede la sospensione “prima dello svolgimento delle conclusioni e della discussione”, fase in cui si trovano i due procedimenti milanesi a carico di Berlusconi. Procedimenti che a questo punto, dopo il pronunciamento della Suprema Corte che dovrebbe arrivare pare nel giro di un mesetto e comunque il prima possibile, o traslocheranno a Brescia o riprenderanno a Milano per andare, a meno di altri colpi di scena, verso la chiusura con il verdetto.