Tre ricorsi per decidere il futuro di Raffaele Sollecito e di Amanda Knox. Sono quelli che domani esaminera’ la Cassazione nell’ultimo grado di giudizio del processo per l’omicidio di Meredith Kercher.
Delitto compiuto a Perugia nella notte tra il primo e due novembre del 2007. La studentessa inglese giunta da poco in citta’ per studiare venne colpita mortalmente alla gola con un coltello nella sua camera di una casa presa in affitto in via della Pergola. Le indagini della polizia coordinate dal sostituto procuratore Giuliano Mignini portarono, il 6 novembre, all’arresto di Sollecito e dell’allora fidanzata Amanda Knox, coinquilina della Kercher. In carcere fini’ anche Patrick Lumumba, coinvolto proprio dalle dichiarazioni dell’americana ma poi risultato totalmente estraneo agli addebiti e quindi scarcerato e prosciolto. Le indagini della polizia portarono invece a individuare Rudy Guede, incastrato da un’impronta di mano insanguinata accanto al cadavere. Arrestato in Germania dove era fuggito e’ stato condannato con il rito abbreviato a 16 anni di reclusione diventati definitivi e che sta scontando nel carcere di Viterbo. Sollecito e la Knox si sono sempre proclamati innocenti. ”Non eravamo nella casa di via della Pergola quando Meredith venne uccisa” hanno ripetuto. Condannati a 25 e 26 anni di reclusione in primo grado sono stati assolti in appello. Tornando liberi dopo quasi quattro anni di reclusione. La sentenza di secondo grado e’ stata impugnata in Cassazione dalla procura generale di Perugia. Con un ricorso di un centinaio di pagine firmato dal capo dell’Ufficio Giovanni Galati e dal sostituto Giancarlo Costagliola che hanno chiesto l’annullamento dell’assoluzione e quindi il rinvio a un nuovo esame. Cosi’ come i legali della famiglia Kercher. Anche loro hanno fatto ricorso contro l’assoluzione dei due ex fidanzati. La Cassazione dovra’ decidere anche sul ricorso della difesa della Knox contro la condanna dell’americana a tre anni, gia’ scontati, per la calunnia a Lumumba. Domani Sollecito e l’americana non saranno presenti in udienza. A Verona a studiare, lui, a Seattle, lei. Mentre a Londra rimarranno i familiari della Kercher, sepolta in un cimitero alle porte della citta’. Mentre a Roma, nelle aule di piazza Cavour, la Cassazione decidera’ – pronunciandosi non sul merito dei fatti ma sul rispetto delle regole processuali – su tre ricorsi dai quali dipende il futuro di Raffaele e di Amanda.