A sole 48 ore dall’arrivo della troika (Fmi, Ue e Bce) ad Atene, il governo greco sembra ancora in cerca di un accordo interno sui principali punti che appena 15 giorni fa hanno portato alla sospensione della missione dei rappresentanti dei creditori internazionali nella capitale greca.

E mentre negli ambienti governativi si sottolinea la necessità di un accordo con la troika per ottenere il via libera alla concessione della tranche di marzo da 2,8 miliardi di euro, gli altri partner del governo – Pasok (socialista) e Sinistra Democratica – insistono a non voler votare il provvedimento legislativo che permetterebbe il prolungamento del pagamento della tassa sugli immobili per mezzo della bolletta dell’elettricità. Modifica che però la troika non accetta perché, sostiene, non c’é tempo per cambiare la legge rischiando così che l’erario perda tre miliardi di euro. Gli stessi ambienti si dicono convinti che non ci saranno licenziamenti nel settore pubblico, quando già da mesi si parla dell’allontanamento di 25.000 dipendenti statali entro la fine del 2013. Il ministro per la Riforma Amministrativa, Antonis Manitakis, parlando infatti al Centro Nazionale dell’Amministrazione Pubblica, ha detto che per quanto lui sappia, la troika non chiede il licenziamento dei dipendenti statali ma la riforma qualitativa del settore pubblico. In questo clima di incertezza e considerando il fatto che nel governo si teme che la drastica soluzione data alla crisi di Cipro sarà alla base di una linea più dura da parte della troika anche verso Atene, il ministro delle Finanze ha voluto incontrare i rappresentanti di Pasok e Sinistra Democratica per informarli sull’intenzione del governo di procedere ad una riduzione della tassa sugli immobili e che però dovrebbe continuare ad essere pagata per mezzo della bolletta dell’energia elettrica. Intanto anche il governatore della Banca Centrale di Grecia, Giorgos Provopoulos, parlando alla trasmissione Netweek della televisione pubblica, si è detto favorevole al prolungamento per il 2013 della tassa sugli immobili, definendolo un “male necessario”. “Se vogliamo abolirlo, dobbiamo aumentare un’altra tassa”, ha detto Provopoulos. Riferendosi al problema dei licenziamenti nel settore pubblico, il governatore ha detto che “coloro che sono stati assunti irregolarmente o che hanno violato il codice di condotta devono essere allontanati dal settore pubblico che ha bisogno di una riforma qualitativa”.

 

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