Il Gip Bernadette Nicotra ha convalidato, dopo 4 ore di interrogatorio, l’arresto di Luigi Preiti, l’autore della sparatoria davanti Palazzo Chigi. Il magistrato ha accolto la richiesta del procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani e del sostituto Antonella Nespola.
L’interrogatorio, secondo quanto riferito dagli avvocati Raimondo Paparatti e Mauro Danielli, è stato scandito da crisi di pianto di Preiti, il quale è apparso, hanno aggiunto, ‘molto scosso’. “Aveva pensato di suicidarsi in albergo ma poi ha desistito pensando che sarebbe stato interpretato come uno dei tanti suicidi legati alla crisi”. Lo hanno detto i difensori di Luigi Preiti al termine dell’interrogatorio di garanzia. Quando è stato immobilizzato da un carabiniere, Luigi Preiti gli ha domandato: ‘perche’ non mi avete sparato?”. I difensori di Preiti hanno precisato che il loro assistito si aspettava “che la sua azione dimostrativa culminasse con la sua morte”.
Nel corso dell’interrogatorio, hanno spiegato gli avvocati Paparatti e Danielli, Preiti ha ribadito che il suo voleva essere solo un ‘gesto eclatente’, legato solo alla sua condizione personale, e di non aver “nulla contro un singolo politico e tantomeno con l’arma dei carabinieri”. Circa uno degli aspetti più controversi della vicenda, il possesso di una pistola con la matricola abrasa, Preiti ha confermato di aver acquistato l’arma ‘circa quattro anni fa sul mercato di Genova e di averla portata con se’ in Calabria all’insaputa di tutti”. Sui motivi dell’acquisto dell’arma gli avvocati hanno dichiarato che il loro assistito ha risposto al Gip che era “anche per difesa personale”. Preiti, durante l’interrogatorio di garanzia ha anche chiesto scusa all’Arma dei carabinieri ed in particolare ai familiari dei due feriti. Ha anche espresso preoccupazione per le condizioni di Giangrande.