“Salvaguardare la continuità istituzionale” “non significa conservare l’esistente”. Lo dice il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in un’intervista a Eugenio Scalfari su Repubblica.it. “In questo momento io sono per le riforme. Io sono per le riforme che devono essere nella maggior misura possibile concordate”.
“Se ognuno adesso sventola la sua bandiera, io non sono intenzionato a rivivere l’incubo di quei mesi durante i quali nella commissione Affari costituzionali del Senato si è pestata l’acqua nel mortaio e non si è stati capaci di partorire nessuna riforma elettorale avendo tutti i partiti giurato che bisognava farla. Le riforme “debbono essere nella maggior misura possibile concordate, fermo restando che poi un’alleanza politica è sempre un’alleanza a termine, in modo particolare quando è un’alleanza eccezionale come lo è quella attuale”. “Bisogna creare le condizioni, anche con una certa discrezione, per una intesa per una nuova legge elettorale, indipendentemente dai correttivi urgenti che possa suggerire la Corte Costituzionale”. “Al momento delle prime fumate nere era chiaro “il senso dell’impotenza parlamentare ed istituzionale” e “allora ho detto di sì per senso delle istituzioni, perché ho ritenuto si dovesse salvaguardare la continuità istituzionale”. Così il presidente Napolitano nella videointervista a ‘Repubblica’.